Musetti Slam sul podio d’argento: il 2° italiano più giovane di sempre in semifinale nel tempio di Wimbledon
Il carrarino fa sognare l’Italia del tennis orfana di Sinner nel tempio dell’erba: la vittoria su Fritz gli vale un posto nella storia.
Toscana, terra di sportivi. Allenatori di calcio, ciclisti, ma ora anche tennisti. Corrono meno di 50 km tra Castelnuovo Garfagnana e Carrara, le città di nascita rispettivamente di Jasmine Paolini e Lorenzo Musetti. Sono loro i sorrisi azzurri della racchetta a Wimbledon in questo 2024 che ha riscritto la storia italiana ai Championships.
Se infatti Jannik Sinner ha dovuto ingoiare la delusione dell’eliminazione ai quarti di finale contro Daniil Medvedev, con l’accesso alle semifinali Paolini, cittadina del mondo grazie alle origini ghanesi e polacche della madre, e Musetti hanno spinto un po’ più in là le colonne d’Ercole della propria carriera, fissando un confine che sembra comunque destinato ad essere parziale.
Storie diverse, quelle dei due. Paolini è stata protagonista di una crescita vertiginosa e inaspettata, mentre Musetti a 22 anni si trova per la prima volta tra i primi quattro di uno Slam. Un traguardo che in tanti gli avevano pronosticato da anni. Gli stessi che hanno freddamente constatato come Lollo non abbia disputato la miglior partita della propria carriera nel quarto di finale contro Taylor Fritz.
Una bella iniezione di fiducia per un ragazzo al quale comunque l’autostima non è mai mancata, ma che, da classico esempio di genio e sregolatezza in pura salsa toscana, ha invece sempre fatto difetto l’autostima. L’inizio del 2024 e lo stesso match contro Fritz rappresentano il paradigma più evidente. Dopo una primavera incolore e delusioni in serie anche sulla terra, Musetti si era infatti ritrovato a ricominciare dai Challenger.
Il “folle” 2024 di Musetti: la crisi, la rinascita sull’erba e il volo a Wimbledon
Qualcosa non funzionava nel gioco di questo ragazzo baciato da un talento superiore, ma vittima di blackout troppo frequenti. Poi, improvvisa, ecco la rinascita sull’erba, sulla carta la superficie meno adatta al suo gioco. La finale al Queen’s è stata allora il prodromo della cavalcata a Wimbledon, sublimata dal successo in cinque set contro Fritz.
Il match è stato a dir poco schizofrenico. Nessuno dei due talenti è riuscito a dare il meglio con continuità. Mai in partita nel primo set, tutto sembrava volgere al peggio pure nel secondo dopo aver sprecato la chance di servire sul 5-3. Poi il tie break vinto, un terzo parziale giocato da campione e una nuova flessione nel quarto di fronte alla reazione dell’avversario. Il quinto e decisivo set è però il masterpiece di Musetti, capace di unire nel momento decisivo le qualità tecniche al carattere.
Lorenzo Musetti fa la storia a Wimbledon: sfida lanciata a Djokovic
Questa volta però niente lacrime nel post-partita, dopo quelle versate al termine del match contro Perricard. Musetti è diventato l’11° giocatore italiano ad approdare in semifinale in uno Slam, il quarto a riuscirci a Wimbledon dopo Pietrangeli, Berrettini e Sinner, ma il secondo più giovane di sempre a farcela a 22 anni e 4 mesi dopo Jannik che ci riuscì a 21 anni e 11 mesi.
Per diventare il secondo italiano in finale ai Championships dopo Berrettini bisognerà superare Novak Djokovic, già fatale a Matteo tre anni fa all’ultimo atto. “Sarà una partita bella e spero combattuta, con Nole ci conosciamo bene” ha detto Musetti, che con il serbo ha un conto aperto, quell’ottavo di finale al Roland Garros 2021 concluso con un ritiro al quinto set dopo essere stato avanti di due. Saldarlo adesso farebbe la gioia di Lorenzo e pure un po’ di Sinner, in ottica ranking ATP…