Le visite in carcere al papà poi suicida, il calcio come sfogo: ‘Ho parlato con De Rossi, combatto come lui’
Il nuovo acquisto giallorosso Le Fée è pronto per prendere le redini del centrocampo: dall’infanzia drammatica alla promessa alla famiglia.
Da ex centrocampista in grado di svolgere un po’ tutti i ruoli in mezzo al campo, Daniele De Rossi non poteva chiedere di meglio a Florent Ghisolfi come primo acquisto della nuova era della Roma. Dopo il giovane Sangaré, infatti, il cui ruolo in prima squadra dovrà ancora essere valutato, a Trigoria è infatti sbarcato Enzo Le Fée.
Il classe 2000 arrivato dal Rennes, ma nato e cresciuto nel Lorient, è infatti proprio un centrocampista nel senso più totale del termine. Se infatti le caratteristiche non sono (ancora) quelle del box to box che tanto piace a quasi tutti gli allenatori della nuova generazione, Enzo è uno che ama stare nel cuore del gioco.
A dirlo sono i numeri collezionati nei primi anni della carriera da professionista, ma anche i report di ex compagni ed ex allenatori. Tutti convinti del fatto che Ghisolfi abbia messo a segno non solo un colpo in prospettiva per la Roma che darà l’ennesimo assalto alla Champions League, ma anche molto utile per il presente.
Solo dopo i primi allenamenti e le prime amichevoli si potrà capire se l’ex pilastro dell’Under 21 francese, sbarcato a Trigoria per 23 milioni, potrà davvero ricevere da De Rossi nel più breve tempo possibile le chiavi del centrocampo e di conseguenza del gioco della Roma. Quel che è già certo, però, è che Le Fée ha la personalità per farlo.
La Roma abbraccia Le Fée: il dramma del padre e un’infanzia segnata
Un carattere forgiato sul campo, ma soprattutto fuori, a causa di una vita privata che ha imposto al giovane Enzo di crescere molto in fretta. Di assumersi le proprie responsabilità e soprattutto di guardare in faccia una realtà triste quanto cruda. A raccontarlo è stato lo stesso giocatore in una vecchia intervista, tornata ora d’attualità per farsi conoscere dai propri nuovi tifosi e ripresa da ‘LaRoma24.it’.
Per iniziare a raccontarla va detto che Enzo porta sulla maglia il cognome di mamma Katia. Una vicenda comune ad altri big del calcio, tra i quali Memphis Depay. Nonostante questo l’ex giocatore del Rennes non ha mai voluto prendere le distanze dal padre Jérémy Lamprière, sebbene l’uomo abbia trascorsi molti anni della propria vita in carcere, già da quando il figlio era piccolo, prima di togliersi la vita. “La prima volta che sono venuto in parlatorio avevo 5 anni, l’ultima 19” ha confessato il neo giallorosso.
Il calcio come terapia: la storia di un ragazzo cresciuto in fretta
“Avevo 7 o 8 anni – ricorda Enzo – Mi stavo lavando i denti quando dissi a mio padre: ‘Dove il treno è deragliato per te, papà, per me continuerà. Non preoccuparti’. Da allora ho avuto in mente questo obiettivo: il calcio è diventato la mia terapia”. Insomma, il pallone come una valvola di sfogo, prima ancora che un mestiere, per il piccolo Enzo, che per combattere la drammaticità della quotidianità ha sempre dribblato la possibilità di rifugiarsi nella psicoterapia.
“Non mi sono mai vergognato di parlare con i miei compagni della mia situazione” ha ammesso Le Fée, che ha un ricordo nitido anche di quando fu raggiunto dalla notizia del suicidio del padre. “Circa tre ore dopo un agente mi ha chiesto di andare alla stazione di polizia la mattina successiva. Gli ho detto che non era possibile, che dovevo andare ad allenarmi”. Ecco allora che quel carattere forgiato dalla vita è diventato l’atout ideale per sfondare nel calcio in un ruolo di responsabilità come il centrocampista centrale. “Ho già parlato con De Rossi, sono pronto a combattere come faceva lui” le prime parole da giallorosso del giocatore, evidentemente già preparatosi sul passato del proprio nuovo tecnico. I suoi ex allenatori Mickaël Landreau e Christophe Pélissier ne sono sicuri: nella nuova Roma Le Fée non disdegnerà certo di farsi dare il pallone anche nelle situazioni più difficili. Perché Enzo era adulto già da bimbo. E non avrà mai paura di gestire un pallone scomodo.