Se tu non vai via non possiamo comprare | Pesante grana in casa Inter: un affare già fatto rischia di saltare
Per confermarsi in Italia e fare strada in Europa i nerazzurri hanno bisogno di rinforzi: il primo obiettivo rischia però di sfumare.
Continuità in panchina, un “benefit” da condividere solo con Atalanta e Roma tra le grandi della Serie A. Ma anche l’entusiasmo derivato dalla conquista del 20° scudetto e pure dalla constatazione che il passaggio di proprietà non ha determinato alcuno stravolgimento sul piano degli obiettivi e della quotidianità del club.
Sono questi i motivi che possono spingere Simone Inzaghi e i tifosi dell’Inter a guardare con serenità l’avvicinamento alla stagione calcistica 2024-’25. La lunga festa per la seconda stella era stata turbata nella sua parte conclusiva dal traumatico addio di Suning, che non ha potuto opporsi al subentro di Oaktree al timone della società.
I vertici del fondo americano, tuttavia, hanno evidenziato da subito la volontà di non stravolgere l’apparato dirigenziale, che tanto bene ha fatto nelle ultime stagioni, ma soprattutto di puntare a mantenere alta la competitività della squadra, a livello nazionale e se possibile anche europeo.
Non fosse altro che per l’intenzione di non far abbassare il valore del brand Inter e della società stessa in vista della futura, possibile cessione del club, Oaktree sembra quindi in grado di garantire ai tifosi nerazzurri altre stagioni piene di emozioni e se possibile di titoli. Un traguardo che passa anche dal mercato.
Tegola Inter: una mancata cessione blocca il mercato
La nomina di Beppe Marotta a presidente non distoglierà l’esperto dirigente varesino da quella che è sempre stata la mission principale della sua carriera, in tutte le società per le quali ha lavorato. Ovvero la conduzione in prima persona delle trattative, in entrata, come in uscita. Su entrambi i fronti, in tal senso, l’estate potrebbe regalare sorprese in casa Inter. Oltre che una certezza.
Rispetto al passato recente, infatti, la società non ha l’esigenza di cedere pezzi pregiati. L’unico del gruppo dei titolari a poter essere sacrificato sarà Denzel Dumfries. I rinnovi di Barella e Lautaro, prime mosse ufficiali della nuova gestione, sono in tal senso rassicuranti. Il problema, semmai, potrebbe derivare da chi non vuole partire.
Mercato Inter, Arnautovic è un caso: Gudmundsson è più lontano
Marko Arnautovic è legato all’Inter da un altro anno di contratto e ha già fatto capire di voler restare a Milano. Il club aveva tuttavia individuato l’austriaco come la pedina da cedere per arrivare ad Albert Gudmundsson, pupillo di Simone Inzaghi. Il Genoa non si priverà dell’islandese per meno di 40 milioni. Troppi per l’Inter senza pensare ad una cessione.
Oltre a quella di Dumfries, quindi, la partenza di Arnautovic servirebbe per fare posto in attacco, oltre che liberarsi di un altro ingaggio pesante. L’ex Bologna è infatti a libro paga per 3,7 milioni netti. Immaginando che il suo eventuale addio potrebbe portare ad una decina di milioni per il cartellino, la speranza di Marotta è che l’austriaco si convinca a partire. Fino a quando questo non accadrà il mercato in entrata rischia di essere bloccato, a meno di pensare di sacrificare il gioiellino Valentin Carboni, rientrato dal prestito al Monza e valutato non meno di 30 milioni.