Berrettini, la situazione è delicatissima | Dalla finale di Wimbledon al crollo totale: l’ultima ora distrugge i tifosi
Mentre il tennis italiano festeggia il primato nel ranking ATP di Jannik Sinner, non accenna a finire il calvario del romano.
Quando un evento è nell’aria e si sa quasi per certo che dovrà verificarsi, l’attesa può farsi non solo spasmodica, ma quasi insostenibile. Gli appassionati italiani di tennis e in generale di sport hanno allora accolto con liberazione il passo più atteso e “annunciato” della carriera di Jannik Sinner.
Il tennista altoatesino ha completato la rincorsa alla posizione numero 1 del ranking ATP. Quasi al termine di una primavera non certo esaltante per l’azzurro dal punto di vista fisico, Jannik ha approfittato del ritiro dal Roland Garros di Novak Djokovic, arresosi dopo l’ottavo di finale vinto a fatica contro Cerundolo.
La lacerazione al menisco del ginocchio destro ha costretto il serbo ad alzare bandiera bianca e fatto diventare Sinner il tennista numero 29 della storia capace di toccare la posizione numero 1 da quando esiste la classifica computerizzata. Non le modalità migliori, comunque, conoscendo la sportività di Jannik.
Il neo numero 1 del tennis mondiale ha infatti voluto subito esprimere la propria solidarietà al rivale e il proprio dispiacere per non aver potuto mettere in pratica sul campo quel sorpasso nell’aria già da dopo il trionfo in Australia. Spetterà ora a Sinner dimostrare di non essere una meteora.
Il calvario infinito di Matteo Berrettini
Nella storia del tennis, infatti, al fianco di campioni celebrati, capaci di restare per lunghi anni davanti a tutti i colleghi, non mancano ottimi giocatori arrivati in prima posizione o nella top 5 al culmine di un percorso di crescita, ma incapaci poi di restare ad alti livelli. Anhce a causa di una serie di infortuni. Come capitato a Matteo Berrettini, il cui calvario sembra infinito.
Anche la prima parte del 2024 non sta infatti regalando al tennista romano quella continuità dal punto di vista fisico necessaria per proseguire la risalita nel ranking iniziata proprio all’inizio dell’anno grazie al successo nel 250 di Marrakech, ottavo titolo della carriera e quarto conquistato sulla terra rossa.
Berrettini e l’attesa per la stagione sull’erba
Il rientro nella top 100 si sta quindi rivelando un’illusione, essendo stato seguito dalla precoce eliminazione a Montecarlo e alla rinuncia forzata agli Internazionali di Roma prima e al Roland Garros poi, proprio a causa di una condizione atletica non adeguata. Il tutto quando la stagione sulla superficie preferita, l’erba, è alle porte. Ma senza certezze per Matteo.
Ad oggi, allora, il resto della stagione di Berrettini è appeso ad un filo di speranza, quello di poter tornare in campo al più presto e di essere protagonista in quei tornei che ben conosce. A cominciare dal 250 di Stoccarda, per poi proseguire con il Queen’s, vinto nel 2021 e nel 2022, e con Wimbledon. I Championship saranno per sempre il torneo del cuore di Matteo, primo e finora unico italiano capace di raggiungere la finale nel magico 2021 ed eliminato solo da Alcaraz agli ottavi un anno fa. Ad oggi non ci sono certezze sulla presenza di Matteo al terzo Slam della stagione. Non resta che sperare che la superficie più amata faccia il miracolo…