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‘Se perdi 4 partite sei fuori’: De Rossi avvisato, partenza sprint o scatta l’esonero | Nervi tesi in casa Roma

Daniele De Rossi - Foto Ansa - Ilgiornaledellosport.net
Daniele De Rossi – Foto Ansa – Ilgiornaledellosport.net

Sfumato anche quest’anno il ritorno in Champions League il mondo giallorosso si interroga sul futuro tra dubbi e qualche tensione.

Dalla Roma dei secondi posti a quella dei sesti. La storia recente del club giallorosso non sembra conoscere mezze misure. Il minimo comune denominatore è la difficoltà nel portare a casa titoli e nel raggiungere gli obiettivi fissati dalla società all’inizio di ogni stagione.

Fatto sta che il passo indietro in termini di competitività, almeno in campionato, negli ultimi anni è stato evidente. Tra il 2006 e il 2010, infatti, la Roma è riuscita a concludere la Serie A al 2° posto in tre campionati su quattro, andando anche molto vicina alla conquista del quarto scudetto della propria storia in due occasioni, nel 2008 e nel 2010.

Meglio ancora è andata tra il 2014 e il 2018, con tre secondi e due terzi posti, sempre alle spalle della quasi inarrivabile Juventus, che in quegli anni riscrisse la storia del calcio italiano conquistando nove scudetti consecutivi. Da quel momento, tuttavia, la Roma non è più riuscita a restare nell’élite del calcio italiano.

La stagione che si è appena concluso ha segnato il terzo 6° posto consecutivo, dopo il 7° del 2021 e il 5° del 2020. La ritrovata competitività in campo internazionale, con la vittoria della Conference League nel 2022, la finale Europa League nel 2023 e la semifinale di quest’anno, non possono bastare né ai tifosi, né alla proprietà, che anche la prossima stagione sarà costretta a guardare la Champions League da spettatrice.

La Roma di De Rossi tra primi bilanci e qualche ombra

Quest’anno il 6° posto sarebbe anche potuto bastare per tornare nella coppa più importante, dalla quale i giallorossi mancano dal 2019. Un digiuno al quale per il momento neppure Daniele De Rossi è riuscito a porre fine. La prima annata, neppure completa, dell’ex Capitan Futuro sulla panchina della Roma è comunque terminata con più luci che ombre.

L’aver ereditato una squadra poco adatta alle proprie idee calcistiche, l’aver rivitalizzato un gruppo spento e spaccato nella parte finale dell’era Mourinho e l’aver proposto un gioco più moderno ed europeo sono i punti a favore di De Rossi, al netto di qualche battuta a vuoto e di un calo di rendimento nell’ultima parte della stagione. Il rinnovo è sicuro, ma oltre alla società anche i tifosi chiedono di più.

Striscione De Rossi - Foto Ansa - Ilgiornaledellosport.net
Striscione De Rossi – Foto Ansa – Ilgiornaledellosport.net

“De Rossi non potrà sbagliare”

Come osservato da alcuni sostenitori giallorossi via social e non solo, De Rossi rischia di scontare la particolarità della piazza giallorossa, esigente fin da subito dopo tanti anni di delusione, anche nei confronti di un vero e proprio idolo quale l’ex numero 16, dal canto proprio già arrivato a inizio carriera sulla panchina dei sogni.  Il concetto è che all’allenatore della Roma potrebbe non essere concessa un’eventuale partenza a rilento nel prossimo campionato.

“L’Atalanta ha aspettato Gasperini nove anni prima di vincere un’Europa League – sostiene un tifoso giallorosso – Un allenatore a Roma se perde tre derby di seguito salta, se perde quattro partite di seguito è matematico che salti”. Il rischio sarebbe quello di riflettere su un allenatore senza esperienza sulla panchina di un club da inizio stagione: “Se De Rossi non parte subito sparato a dicembre gennaio rischia il benservito”. La nuova stagione è ancora lontana, ma il tempo dei primi, veri esami per DDR sta arrivando.