Ha provato ad aggredirlo: stangata devastante, 2 mesi di squalifica | Il club italiano incassa la notizia
La stagione calcistica italiana sta per concludersi, ma per un club il finale è stato più turbolento del previsto.
Le battute finali di ogni stagione, si sa, portano con sé tensioni e ansia di vincere, di dover portare a casa a ogni costo il risultato che può salvare l’annata e portare al conseguimento dell’obiettivo. Un mix di sentimenti potenzialmente in grado di interferire con lo stato nervoso di chi va in campo, e non solo.
Perché solo le squadre più forti, i gruppi più compatti e in grado di superare i momenti difficili che si presentano inevitabilmente e inesorabilmente nel corso della stagione riescono a “tagliare il traguardo” con qualche giornata d’anticipo, in modo da regalarsi qualche turno all’insegna di una, seppur relativa, vacanza.
Si prenda il caso dell’Inter di Simone Inzaghi, capace di chiudere addirittura con un mese d’anticipo i conti per la conquista dello scudetto della seconda stella. I nerazzurri si sono cuciti sulle maglie il Tricolore numero 20 con cinque giornate d’anticipo, eguagliando quanto fatto dal Napoli nella scorsa stagione. E da quel 22 aprile dopo il trionfo nel derby è partita la festa.
Le celebrazioni dell’Inter per uno scudetto storico sono di fatto proseguite per un mese, ma come si diceva tale privilegio è per pochi. Nella maggior parte dei casi, dalla lotta per la salvezza in Serie A a quella per la promozione dalla Serie B, la gioia per le squadre che hanno raggiunto i rispettivi obiettivi è esplosa solo nel finale di campionato.
Dalla Champions League alla Serie D: quando finale fa rima con tensione
Anzi, in qualche caso si è dovuto attendere l’esito degli spareggi, leggi playoff e playout, che ormai da anni ravvivano la coda dei campionati di Serie B e C, regalando spettacolo ai tifosi neutrali ed emozioni supplementari ai sostenitori delle squadre coinvolte, oltre che ai diretti protagonisti che devono andare in campo o seguire le sorti delle proprie formazioni dalla panchina.
Caso a parte è quello della Serie D, dove a festeggiare è solo la prima di ciascun girone e le squadre classificate dal secondo al quinto posto devono disputare i playoff, percorso che non garantisce il salto di categoria, ma solo un ordine teorico in caso di ripescaggi. In palio quindi non c’è nulla di concreto, ma a volte la tensione può comunque fare brutti scherzi.
Grosseto, squalifica-shock per Malotti: la decisione della società
Ne sanno qualcosa a Grosseto, dove il tecnico Roberto Malotti ha letteralmente perso la testa al termine della semifinale playoff del girone E di Serie D contro il Livorno. L’esperto tecnico ha rimediato sette giornate di squalifica a causa delle forti proteste contro l’arbitro, con tanto di tentata aggressione allo stesso, in base a quanto si legge nel referto del Giudice Sportivo.
Il Grosseto, che ha poi vinto i playoff superando in finale il Tau Altopascio, ha comunque deciso di rinnovare la fiducia al proprio allenatore, prolungando il contratto del tecnico per un’altra stagione, sulla scia degli ottimi risultati conseguiti dalla squadra dallo scorso febbraio, quando Malotti ha rilevato l’esonerato Vitaliano Bonuccelli. “Sotto la sua guida tecnica – si legge nel comunicato del Grosseto – la squadra ha infatti sprigionato un calcio esteticamente raffinato, sviluppato personalità da vendere e consapevolezza dei propri mezzi”. Avanti insieme, quindi, con la Serie C nel mirino. Anche se il mister sarà costretto a guardare dalla tribuna le prime sei giornate del prossimo campionato…