Ma quale rinnovo, qui è una catastrofe | Baraonda totale in casa Inter: l’ultima mina è appena esplosa
Ore delicate per l’universo nerazzurro a causa dello scontro tra Suning e Oaktree. Il cambio della guardia in società può portare conseguenze impreviste.
L’Inter ci è… ricascata. A poco meno di un mese dalla conquista del 20° scudetto, certificata dalla vittoria nel derby del 22 aprile, la sesta stracittadina consecutiva vinta dalla squadra di Simone Inzaghi, l’ambiente nerazzurro è tornato a fare i conti con un clima d’incertezza.
La causa, come noto, è legata al precipitare dei rapporti tra l’attuale proprietà del club e Oaktree a causa del mancato rispetto da parte di Steven Zhang dei termini fissati per la restituzione del bond (con annessi interessi) fornito dal fondo californiano a Suning nel 2021 per proseguire nella gestione del club.
Proprio a margine dei festeggiamenti scudetto l’ad sport Beppe Marotta aveva rassicurato i tifosi, parlando di un “annuncio imminente” da parte della società. Tutto faceva pensare a novità riguardanti il rifinanziamento attraverso il fondo Pimco, ma l’affare è saltato in extremis per la volontà di Oaktree, contrario a dilazioni.
I tifosi nerazzurri hanno quindi dovuto fare i conti con un cliché già noto, quello della preoccupazione a far da sfondo ad un trionfo. Fu così nel 2010, quando José Mourinho diventò di fatto un ex pochi secondi dopo aver vinto la Champions League, ma anche nel 2021, con l’aria di smobilitazione (leggi cessioni illustri, poi avvenute) dopo lo scudetto conquistato con Antonio Conte in panchina.
Inter, l’era Zhang sta per terminare: cosa cambia nel club
Ora, però, la situazione sembra essere leggermente diversa. Al netto, infatti, delle inevitabili novità che si registreranno nel board, con l’azzeramento del consiglio di amministrazione e i tempi tecnici che serviranno a Oaktree per insediarsi al comando del club dopo l’escussione del pegno, l’organizzazione societaria non dovrebbe venire toccata.
Il percorso virtuoso compiuto dall’Inter negli ultimi anni sul campo, ma anche fuori, sul mercato grazie alle plusvalenze, ha infatti dato respiro ai conti societari e permesso di ridurre in maniera sensibile il profondo rosso del bilancio. Il management quindi non sarà toccato, eppure qualche piccolo imprevisto sembra inevitabile.
Mercato Inter, stop alle trattative sui rinnovi: la situazione
Il riferimento è alle trattative relative ai contratti in scadenza nel 2025, ovvero quelli da rinnovare entro la fine della sessione di mercato che sta per aprirsi. Si sta parlando di giocatori centrali come capitan Lautaro Martinez e Nicolò Barella, ma anche dello stesso Simone Inzaghi. Per tutti e tre le firme sembravano imminenti, ma ora tutto sembra destinato ad andare in standby.
Proprio i tempi tecnici di cui sopra bloccheranno infatti per almeno qualche settimana la normale attività del club a livello di programmazione di mercato. Il trio Marotta-Ausilio-Baccin, che ha già definito gli ingaggi a parametro zero di Taremi e Zielinski, non potrà quindi avere il via libera per limare i dettagli dei rinnovi fino a quando non si saranno completati tutti i passaggi del cambio della guardia al vertice del club. Non si prevedono comunque sorprese negative, ma solo qualche slittamento temporale, sufficiente comunque per venare la festa per la seconda stella.