Il mio erede non è lui: Sinner scartato senza rimorsi | Nessuna considerazione da parte del campione
Prosegue il momento difficile per l’altoatesino: dopo la rinuncia forzata agli Internazionali di Roma, ecco la frecciata inattesa dal collega.
Per gli appassionati di tennis italiani e non solo la parte centrale della primavera sembra dover assumere i contorni della speranza. Al centro dei pensieri collettivi c’è sempre Jannik Sinner, ma l’orizzonte è cambiato rispetto a qualche settimana fa. E non in meglio.
I problemi all’anca che stanno tormentando il campione altoatesino hanno infatti imposto al campione degli Australian Open e al suo staff di modificare in corsa in maniera sostanziale il calendario stilato per la parte centrale della stagione. Al ritiro dal torneo di Madrid si è aggiunta la rinuncia agli Internazionali di Roma, l’ultimo 1000 della stagione.
Si è trattato di una decisione dolorosa sul piano umano prima ancora che tecnico, dal momento che Sinner teneva particolarmente a giocare da protagonista al Foro Italico per godersi l’abbraccio dei tifosi italiani. I biglietti erano già esauriti da tempo, ma, si sa, l’imprevisto nel mondo dello sport professionistico è sempre dietro l’angolo.
Di fronte al rischio di non potersi presentare neppure al Roland Garros, e di mettere a repentaglio la partecipazione ai Giochi di Parigi, altro appuntamento cerchiato in rosso sul calendario personale di Jannik, la prudenza ha avuto la meglio. L’appuntamento con la terra di Roma è quindi rinviato al 2025, magari con Sinner già al comando del ranking ATP.
Masters 1000 Roma 2024, italiani pronti a far sognare il Foro Italico
Uno dei tornei più iconici e prestigiosi dell’anno non ha comunque perso il proprio fascino, potendo contare sulla presenza di giocatori come Novak Djokovic e Daniil Medvedev. E gli italiani? Il contingente è foltissimo, sebbene alla rinuncia di Sinner si sia aggiunta in extremis anche quella di Matteo Berrettini.
Sono comunque ben 11 gli azzurri presenti nel tabellone principale degli Internazionali. La gamma è molto vasta: c’è chi cerca riscatto dopo un inizio di stagione non esaltante, come Musetti e Sonego e chi va a caccia di conferme e di esperienze, come Arnaldi e Cobolli. E poi c’è il decano italiano della racchetta, prossimo a compiere 37 anni, ma ben lontano dall’idea di ritirarsi.
Fognini si sceglie l’erede: “Vi dico chi mi assomiglia di più…”
Stiamo parlando di Fabio Fognini. L’ex numero 9 del mondo ha proprio nella terra rossa la propria superficie preferita, quella che l’ha visto trionfare a Montecarlo nel 2019, unico italiano nella storia a riuscirci, e spingersi fino ai quarti al Roland Garros nel 2011. Intervistato da ‘Il Giornale’ Fognini ha parlato come sempre senza filtri, rispondendo anche alla domanda sul proprio “erede” italiano nel circuito: “Di Fognini ce n’è uno solo, senza dubbio. A livello di tecnica e gioco il più simile me è Musetti. Lorenzo è quello che ha più alternative che a volte gli giocano però contro e lo portano nel disordine”.
Non sarà passata inosservata la “bocciatura” nei confronti di Sinner. Nessuna polemica, però, dal momento che si sta parlando di giocatori con caratteristiche tecniche differenti. Fognini ha poi aperto il proprio album dei ricordi, citando le partite del cuore della carriera: “Dico a Roma contro Murray, in Coppa Davis a Napoli sempre contro Murray e poi la vittoria di Montecarlo. Il match che non dimentico però resta la prima volta contro Federer sul Centrale di Wimbledon”.