‘È furibondo’: terremoto Inter, Inzaghi costretto a fermarlo | Intervento provvidenziale, le immagini sono da brividi
Nervosismo latente in casa nerazzurra, pur al termine di una stagione trionfale: sgradito fuoriprogramma per il tecnico.
Niente tris di successi consecutivi in Coppa Italia e eliminazione precoce in Champions League. Sono queste le spine (si fa per dire…) dell’esaltante stagione 2023-’24 dell’Inter, la terza con in panchina Simone Inzaghi.
Del resto arrivare in fondo in tutte le competizioni significa alzare in maniera esponenziale l’asticella delle aspettative, non solo per se stessi, ma anche per l’opinione pubblica. Così alla vigilia della stagione che sta per concludersi erano in tanti ad aspettarsi dai nerazzurri un cammino simile a quello compiuto lo scorso anno.
Nella primavera 2023 l’Inter arrivò a disputare due finali in poche settimane, quella di Coppa Italia contro la Fiorentina e quella di Champions League contro il Manchester City. Il tutto dopo aver alzato la Supercoppa Italiana a gennaio al termine della finale di Riyad dominata contro il Milan.
Come siano andate le cose lo sanno tutti, con il sofferto successo dell’Olimpico contro i viola e l’onorevole, ma bruciante, resa di Istanbul di fronte al Manchester City. Ripetersi tuttavia non è mai facile, neppure se si dispone di una rosa di campioni, così la nuova annata dell’Inter ha preso una direzione molto differente.
Inter, due primati della Juventus restano irraggiungibili: ecco quali
A fare da contraltare ad un campionato dominato di fatto dall’inizio c’è stata infatti l’inattesa eliminazione dalla Coppa Italia contro il Bologna e lo stop in Champions al cospetto dell’Atletico Madrid. In entrambe le competizioni l’Inter si è fermata agli ottavi, nonostante certo non mancassero le potenzialità per arrivare fino alla fine.
Peraltro l’uscita dalla Coppa Italia ha fatto svanire la possibilità di avvicinare la Juventus, unica squadra in grado di vincere il trofeo per almeno tre volte di fila (quattro dal 2015 al 2018), mentre in campionato il 2-2 contro il Cagliari ha già fatto evaporare il sogno di migliorare il record di punti in Serie A appartenente proprio ai bianconeri, che nel 2014 arrivarono a quota 102. Non sono però questi i motivi per cui un top player della rosa nerazzurra sta vivendo il finale di stagione all’insegna del nervosismo.
Inzaghi-Calhanoglu, alta tensione prima del derby
L’attesa del derby del 22 aprile è stata infatti molto particolare per Hakan Calhanoglu. Il regista turco dell’Inter è il grande ex della partita e il suo rapporto con il Milan non è più lo stesso dopo il clamoroso trasferimento “cittadino” da svincolato dell’estate 2021. I tifosi rossoneri non l’hanno presa bene e non hanno perso l’occasione di riempire Calha di fischi e insulti in tutti i numerosi incroci successivi tra campionato e Champions.
Per questo nei giorni precedenti al derby di ritorno di campionato, come riportato da La Gazzetta dello Sport, Simone Inzaghi è stato costretto addirittura a riprendere e a frenare Calhanoglu, troppo carico durante gli allenamenti. Dopo quattro anni al Milan tra luci ed ombre il turco si è imposto all’Inter come uno dei migliori centrocampisti d’Europa, anche grazie al nuovo ruolo di regista cucitogli addosso da Inzaghi. Il mancato rinnovo fi frutto della volontà del Milan di non accontentare le richieste economiche di Calhanoglu, la cui voglia di rivincita sembra insaziabile.