Gioca tu al posto mio: il giocatore impazzisce e affronta il mister | Compagni di squadra sconvolti, la pena è esemplare
L’ennesima esclusione dalla formazione titolare fa esplodere la rabbia del top player: scoppia il caos, spogliatoio in subbuglio.
L’introduzione delle cinque sostituzioni ha cambiato il mestiere dell’allenatore, ma pure quello del giocatore. E semplificato in parte la vita dei dirigenti. E pensare che la novità epocale in origine sarebbe dovuta essere a tempo determinato.
Già, perché la novità rivoluzionaria nacque come misura straordinaria dopo la ripresa dell’attività calcistica dopo il lockdown causato dalla pandemia di Coronavirus. Per ovviare alla fatica dovuta alle tante partite da disputare per recuperare quei drammatici due mesi di blocco totale di ogni attività, Fifa e Uefa pensarono di aumentare da tre a cinque il numero dei cambi in partita.
I massimi organi calcistici europeo e mondiale hanno tuttavia deciso di non tornare indietro anche dopo la fine dell’emergenza sanitaria. Nel tempo tale decisione, insieme a quella delle panchine extra-large, si è rivelata un gentile omaggio ai top club, in possesso di una rosa numericamente e qualitativamente di livello.
L’altra faccia della medaglia è però rappresentata dal volto scuro di chi deve lasciare il campo. Perché per cinque giocatori felici di poter dimostrare il proprio valore a partita in corso, e magari di cambiarne l’esito, ce ne sono altrettanti scontenti per dover lasciare il campo, magari dopo non aver inciso come avrebbero voluto.
Werder Brema, scoppia il caso Keita
Insomma, le nuove regole del calcio e l’immancabile turnover non hanno semplificato il rapporto tra allenatore e giocatori. Prova ne sia quanto avvenuto in Germania prima della partita che ha sancito la conquista del primo titolo di Germania da parte del Bayer Leverkusen.
La squadra di Xabi Alonso avrebbe dovuto battere il Werder Brema per fare festa con cinque giornate d’anticipo e così (ovviamente) è stato. I biancoverdi sono stati travolti per 5-0, ma hanno pagato anche uno sgradito fuoriprogramma avvenuto prima del match, quando Naby Keita si è rifiutato di prendere parte al match.
Calvario Keita: la stagione da incubo dopo l’addio al Liverpool
Come dichiarato dal direttore sportivo del Werder, Clemens Fritz, il centrocampista guineano ex Liverpool ha infatti deciso di non salire sul pullman che ha portato la squadra allo stadio dopo aver saputo che il tecnico Ole Werner non lo avrebbe fatto giocare da titolare. Un vero e proprio ammutinamento destinato a chiudere nel peggiore dei modi la fallimentare avventura di Keita a Brema.
Arrivato l’estate scorsa dopo cinque anni al Liverpool, l’ex Lipsia ha disputato appena cinque partite in tutta la stagione. Infortuni, ritardi di condizione e scelte tecniche alla base di un anno da incubo, che sembra destinato a concludersi con la rescissione del contratto.