Risultato non omologato, 3 a 0 a tavolino | Sentenza a sorpresa del Giudice Sportivo: reclamo accolto
Chi l’ha detto che le partite finiscono al triplice fischio? Il risultato del campo non vale: un errore imperdonabile costa la sconfitta.
Tra le tante novità del “calcio moderno” c’è l’ampiezza degli staff tecnici che accompagnano e aiutano l’allenatore capo nello svolgimento della propria professione. Fino a non tanti anni fa il cosiddetto “mister” aveva una squadra composta da pochi elementi di fiducia.
All’assistant coach, dizione moderna per indicare il “caro” e storico “secondo”, si affiancavano un preparatore dei portieri e preparatore atletico, figura quest’ultima che si occupava di curare nei dettagli i cosiddetti carichi di lavoro da sottoporre al gruppo, ma il cui lavoro era seguito da vicino anche dallo stesso allenatore principale.
Ora è quasi tutto diverso, perché non è raro vedere un tecnico approdare in una squadra venendo seguito da una vera e propria… formazione aggiuntiva. I componenti di uno staff possono raggiungere anche le 8-9 unità, variabile che può avere il suo peso per un club e il suo presidente anche dal punto di vista economico.
Nella storia recente del calcio italiano non sono infatti mancati casi di accordi saltati proprio a causa della composizione del gruppo di professionisti che un allenatore avrebbe voluto portare con sé nella nuova avventura, senza trovare il consenso della società, che si trova spesso ad avere a libro paga anche lo staff del tecnico precedente esonerato.
‘Mister, occhio ai cambi’: quando una sostituzione può essere fatale
Alcuni club, in particolare i più quotati, hanno cercato di ovviare al problema assumendo un vice allenatore “fisso”, spesso e volentieri una bandiera del passato, il cui ruolo è anche quello di facilitare l’inserimento del nuovo mister. Fatto sta che una figura chiave tra coloro che vanno in panchina e seguono le partite da vicino è quella del team manager.
Il dipendente in questione, anche in questo caso spesso un ex giocatore della squadra, non è infatti solo colui che deve far arrivare al quarto ufficiale le comunicazioni delle sostituzioni da effettuare, bensì il professionista chiamato ad assistere l’allenatore evitando che vengano commessi errori di distrazione che possono essere fatali proprio nell’effettuazione dei cambi. Evento non del tutto inconsueto, non solo nelle categorie inferiori.
Monteriggioni, la panchina sbaglia i conti: arriva il ko a tavolino
Ne sanno qualcosa i tifosi della Roma, che nella stagione 2020-’21 hanno vissuto una scena del genere nella partita di Coppa Italia contro lo Spezia, persa a tavolino perché il tecnico Paulo Fonseca effettuò un cambio di troppo. Una cosa simile (irregolarità nei cambi e numero insufficiente di Under in campo) è avvenuta quest’anno al Piacenza in Serie D contro il Desenzano e pure nel campionato Allievi Regionali della Toscana.
Il Monteriggioni si è infatti visto assegnare lo 0-3 a tavolino per la partita dello scorso 4 febbraio contro il Rondinella Marzocco, che sul campo era terminata 3-3. Il club fiorentino ha presentato ricorso, accolto dal Giudice Sportivo, perché il Monteriggioni ha effettuato otto sostituzioni invece delle sette previste dal regolamento. Una distrazione imperdonabile da parte dell’allenatore, ma anche del resto dello staff e degli stessi giocatori, che ha vanificato gli sforzi profusi sul campo dalla squadra.