“Individuazione dei mandanti”: risveglio drammatico per il calcio italiano | Nessuno riesce a crederci
Le big della Serie A volano nelle Coppe e la nazionale è pronta per Euro 2024, ma il movimento tricolore è scosso da una notizia sconvolgente.
A poco meno di tre mesi dalla fine della stagione calcistica europea, il calcio italiano mantiene viva la speranza di poter qualificare per la prima volta nella storia cinque squadre alla prossima edizione della Champions League.
Merito del ranking Uefa, la discriminante individuata da Nyon per assegnare due delle quattro “wild cards” per arrivare al numero di 36 partecipanti dell’unico, maxi-girone che comporrà la prima edizione della rinnovata Champions a partire dal 2024-’25. Due posti andranno alle prime due nazioni del ranking, la cui classifica è stilata in base al rendimento delle singole squadre di ciascun paese.
La “partita” è ancora lunga e si deciderà in primavera. Italia e Germania occupano le prime due posizioni, ma dovranno infatti guardarsi dalla rimonta dell’Inghilterra, che ha parecchie carte di lusso da giocarsi nelle fasi ad eliminazione diretta.
Manchester City e Arsenal in Champions, Liverpool e West Ham in Europa League e Aston Villa in Conference League hanno infatti tutte le carte in regola per arrivare fino in fondo. Anche l’Italia può comunque sperare di mandare in finale almeno una propria rappresentante per ogni nazione. Insomma, lo scenario è roseo, ma purtroppo solo sul campo.
Calcio italiano senza pace, spunta una nuova bufera
Il pallone italiano rischia di venire travolto dall’ennesimo scandalo. Per il movimento tricolore sembra infatti non esserci pace. Ora che è stata ritrovata competitività in ambito internazionale grazie ai club, ora che la Nazionale può avviare un percorso virtuoso all’insegna dei giovani di talento sotto la gestione di Luciano Spalletti, si torna a parlare di storie extra-campo che riportano alle cronache non solo nazionali il Belpaese per motivi tutt’altro che esaltanti.
Il riferimento è all’iscrizione nel registro degli indagati della Procura di Roma del presidente della Federcalcio Gabriele Gravina. Il numero uno di Via Allegri è finito come noto al centro di una storia molto controversa che l’ha visto passare in poche ore dal ruolo di vittima a quello appunto di indagato. I capi d’accusa sono quelli di appropriazione indebita e autoriciclaggio e risalgono al periodo nel quale Gravina era a capo della Lega Pro.
Gravina indagato a Roma, i legali fanno chiarezza
Secondo quanto sospettato dai pm il bando indetto nel 2018 per la vendita dei diritti tv del campionato di terza serie avrebbe dato il là ad un presunto giro di denaro che coinvolgerebbe in prima persona Gravina, finito al centro dell’inchiesta ‘Dossieraggio’ in un primo momento come vittima “spiata” insieme ad altri politici, sportivi e vip. Il presidente della Figc è comunque fermo nel respingere ogni accusa al punto da essersi presentato spontaneamente in Procura per fare chiarezza, per poi affidare una nota ai propri legali.
[Il presidente Gravina] è persona offesa – si legge – e auspica si faccia luce su ciò che si profila come una vera e propria attività di dossieraggio, rispetto a cui si augura l’individuazione dei mandanti (…) La decisione di presentarsi dai magistrati è stata maturata al fine di tutelare la sua immagine e in virtù della piena fiducia che ripone nei magistrati che stanno seguendo il caso”. Quel che è certo è che il pallone italiano avrebbe fatto a meno di questo nuovo polverone, alla luce anche degli incarichi internazionali di Gravina, che ricopre il ruolo di vice presidente dell’Uefa. L’inchiesta è ancora agli esordi. Per una volta, il movimento nazionale prova ad aggrapparsi al campo.