Marcello Lippi, l’annuncio è giunto improvviso: “Si è buttato” | Nessuno immaginava un epilogo del genere
Nessuno ci credeva ma poi è arrivata la conferma. Una notizia che tiene tutti col fiato sospeso. Ecco che cosa è successo.
Una vita di successi ma anche di altrettanti cadute. Un signore del calcio che tutti ma proprio tutti conoscono e al quale centinaia di allenatori si sono ispirati durante il proprio percorso. Non è affatto facile accedere al mondo del calcio ed è ancora più complicato ottenere quelle vittorie che assicurano una certa reputazione.
Il trionfo mondiale del 2006 resterà il momento più alto di una carriera eccezionale, che merita un film. Detto, fatto. “Adesso vinco io” è il titolo del nuovo docufilm curato da Sky che narra delle vicende del tecnico di Viareggio. Spiegare le tappe di un percorso vincente è stata la prima missione della nota emittente televisiva.
Il volto del successo di un popolo intero ma anche l’uomo capace di portare a Torino l’ultima Champions League, diventata col tempo l’unica assente ingiustificata nella bacheca bianconera nell’era moderna.
Quando arrivano i trionfi e gli attestati di stima è facile pensare a quali potessero essere i segreti dell’uomo prima ancora dell’allenatore. Proprio nelle ultime ore è arrivata quella notizia che in tanti non avrebbero mai voluto sentire.
Il retroscena
A raccontare questo curioso aneddoto ci ha pensato uno dei gregari del gruppo che vinse il Mondiale in Germania nel 2006. Sembra passata una vita ma in realtà quel ricordo è più vivo che mai e il popolo italiano lo rinfresca appena può gonfiando il petto pieno di orgoglio e patriottismo.
L’ex attaccante della nazionale italiana Vincenzo Iaquinta ha parlato del suo vecchio allenatore, svelando un retroscena che in pochi conoscevano.
“Si è buttato davvero”
Tutta colpa di una scommessa. Ecco svelato l’arcano: “C’era questo laghetto e (Marcello Lippi) per una scommessa si è buttato, tornando fuori dall’acqua con questo pesce che sarà stato 4 chili. Io ci sono cascato e come me tutti gli altri”. Vincenzo Iaquinta, solo al pensiero, sorride ancora e con lui tutti i compagni di quella nazionale entrata nella storia.
Un episodio simpatico che spiega la forza del gruppo prima ancora delle qualità tecniche o individuali. La spedizione mondiale è ancora ricordata da tutti quegli “eroi” soprattutto per i momenti di grande gioia e condivisione vissuti insieme. Nessuno escluso, nemmeno il tecnico che all’Olympiastadion di Berlino, la notte del 9 luglio del 2006, baciò la Coppa che rende immortale la carriera di qualunque sportivo.