Niente da fare per lo stadio: il comune annuncia lo stop | Per i capitolini una coltellata nel cuore
I tifosi stavano già sognando la prima partita tra le nuova mura e invece è arrivata la doccia gelata. Ecco cosa è successo.
Uno stop questa volta definitivo. Non esistono rimpianti perché la strada era inevitabilmente già tracciata. Cosa può portare al calcio un nuovo stadio? Sicuramente centinaia di posti di lavoro, un manto erboso di grandissima qualità, business e soprattutto introiti per fare il mercato e dare la caccia ai principali club europei.
Si tratta di una partita che si gioca soprattutto fuori dal campo. Prima di parlare di città e di blasone dei club bisogna fare un passo indietro. In Italia ad esempio, sono davvero rari i casi di impianti di proprietà e chi si è adeguato lo ha fatto nell’ultimo periodo.
Una scelta che gasa i calciatori e i tifosi in campo e permette alla società di alzare il livello. Per quanto riguarda invece gli stadi di proprietà del Comune, qui il calcio (potremmo dire lo sport e l’intrattenimento in generale, ndr) è fermo agli anni 90.
Un peccato e soprattutto un’altra grande occasione persa. Se i club più importanti o semplicemente coloro che mirano ad affacciarsi sui palcoscenici più affascinanti non cambieranno marcia, tutto diventerà più difficile.
È finita per davvero
Questa volta non possiamo parlare di frenata perché non ci saranno ripensamenti. Queste parole fanno male e bloccano l’evoluzione del club. C’è chi è già entrato nel futuro e chi deve rincorrere. Stiamo parlando del PSG e della sua volta di diventare ancora più grande.
Come riporta Calcio & Finanzia infatti il club parigino dovrà mettere da parti i propositi di grandezza, rimandando progetti e plastici almeno alla prossima stagione. Ecco cosa è successo.
La sindaca ha detto no
La questione stadio è più attuale che mai per i grandi club che non si sono ancora attrezzati con un impianto di proprietà. Nel caso del PSG tuttavia il primo ostacolo è l’amministrazione comunale. La sindaca di Parigi, Anne Hidalgo si è espressa così sulla possibilità di entrare in una nuova era.
“Lo ripeto oggi una buona volta per tutte – ha detto la prima cittadina al quotidiano Ouest-France – non ci sarà alcuna vendita del Parco dei Principi. Si tratta di un patrimonio dei parigini. L’argomento è chiuso”. Non solo Roma e Milano, anche la Capitale francese dovrà riprovarci con temi migliori rispetto a quelli utilizzati finora.