VAR a chiamata, finalmente c’è l’annuncio | Come cambieranno le partite
Il calcio italiano si prepara a una svolta epocale. Stop alle polemiche e nuovo protocollo per accontentare tutti.
Il calcio ai tempi del Var vive dei momenti difficili. Esistono match importanti come l’ultimo Inter-Juventus nel quale il direttore di gara è perfetto e altri ancora nei quali tutto sembra essere dipeso dalle azioni di chi porta il fischietto in bocca e i cartellini in tasca.
Non è proprio così. Gli arbitri stanno commettendo degli errori e continueranno a commetterne (si spera il minor numero possibile) ma la comunicazione e l’analisi devono procedere su altri binari. In questo campionato ad esempio episodi simili sono stati sanzionati (o meno) seguendo protocolli non del tutto chiari.
La discrezionalità del direttore di gara ha perso un po’ di forza con l’arrivo della tecnologia che può che un aiuto per chi deve scegliere sta diventando un pericoloso alibi. Il calcio italiano però vuole dimostrare di aver imparato la lezione e per questo si sta preparando a una vera e propria rivoluzione.
L’obiettivo è sicuramente quello di ridurre se non azzerare gli errori e soprattutto restituire alla gente un torneo e una classifica puliti. Meno polemiche, più gioco. I protagonisti in campo devono tornare ad essere i calciatori.
Ecco che cosa cambia
Ciò che ancora non è del tutto chiaro ed equilibrato è il rapporto tra varista e arbitro. Siamo davvero sicuri che l’arbitro in campo si senta più tutelato di fronte a un possibile errore? La simbiosi di questi due attori non è ancora completa.
Ecco perché dovrebbe cambiare qualcosa, come spiega chi questo strumento lo analizza tutti i giorni. L’ex arbitro Claudio Gavillucci, intervenuto su Radio Firenze Viola, ha dato la sua versione dei fatti, mettendo al centro il modus operandi rispetto alle solite infinite polemiche.
Si cambia: stop alle polemiche
La premessa è d’obbligo: “La tecnologia è imprescindibile dal calcio professionistico. Fino a che verrà utilizzata e gestita da una persona la discrezionalità dell’utilizzo ci sarà sempre”. Rispetto ai primi tempi molto però sembra essere cambiato, come conferma Gavillucci.
“L’arbitro e il Var giocano una partita in una partita. Oltre che avere l’onere di portare a termine una gara per le squadre e i tifosi, lo devono anche a se stessi. Il problema è che nel caso di varista-arbitro il successo di uno è l’errore dell’altro. A mio avviso si arriverà a un momento in cui la chiamata verrà demandata alle due squadre”.