‘Rischia la morte’: dramma nel calcio | Incastrato un top player: ha assunto questa sostanza
Una nuova polemica extra-campo sconvolge il mondo del calcio: l’allarme arriva dalla famiglia, tifosi sotto shock.
Il calcio è tornato ad avere a che fare con lo spettro del doping. Ciclicamente lo sport più amato e seguito d’Italia, e non solo, deve fare i conti con casi più o meno illustri di positività, quasi tutti peraltro accompagnati da un’aura di mistero. Limitatamente alla Serie A gli ultimi due giocatori ad essere caduti nella “rete” sono nomi a cinque stelle, trattandosi di campioni del mondo.
Paul Pogba e Alejandro Gomez non stanno riuscendo in questa stagione a fornire il contributo sperato alle proprie squadre, Juventus e Monza, proprio a causa dell’esito inatteso di controlli più o meno recenti. Il francese, che ha sollevato la coppa del mondo nel 2018 in Russia, è stato trovato positivo al testosterone al termine della prima giornata di campionato, giocata dalla Juventus in casa dell’Udinese. Il Polpo, in attesa di giudizio, è stato sospeso dalla Commissione Antidoping e non può neppure allenarsi con i compagni di squadra.
Gomez, approdato al Monza da svincolato a inizio settembre, nove mesi dopo il Mondiale vinto con l’Argentina, sta invece pagando una positività pregressa al Terbutalina, farmaco contenuto in un broncospasmo che l’ex Atalanta avrebbe assunto nell’ottobre 2022. La squalifica di due anni è già iniziata dopo che il Papu ha disputato appena due spezzoni di partite con il Monza.
Certo, il calcio non è lo sport più inquinato dal doping, ma quello delle sostanze proibite assunte in maniera più o meno consapevole resta un tema molto delicato e non di scoperta recente. Si pensi allo “scandalo nandrolone” che nei primi anni del Millennio portò ad una pioggia di squalifiche. Nei guai finirono anche in quel caso giocatori di rilievo, come Edgar Davids e l’attuale allenatore del Manchester City Pep Guardiola.
Calcio e doping: quando nella “rete” finì anche Pep Guardiola
A proposito di Premier League e di Manchester City, gli Sky Blues sono in piena corsa per ripetere il Treble del 2023. Trionfare anche quest’anno in Premier, in Champions League e in FA Cup farebbe entrare Guardiola e la sua squadra nella leggenda, ma la strada è irta di ostacoli, non tutti provenienti dal campo. Il City è infatti stato oggetto nelle ultime settimane di alcuni “scandali” che lo hanno coinvolto seppur di striscio e senza toccare il campo.
Il primo riguarda l’intricata vita privata di Kyle Walker, punto fermo della difesa del Man City e della nazionale inglese, finito al centro delle cronache di gossip a causa della fine del proprio matrimonio e di una presunta storia parallela. Lo stesso esterno è però anche tra i “sospettati” di un’indiscrezione di The Sun, che riguarda proprio l’assunzione di presunte sostanze pericolose.
Premier League, scoppia il caso gas esilarante: coinvolto un top player
Secondo il popolare tabloid in Inghilterra è scoppiata la moda del gas esilarante. Un calciatore della Premier League starebbe addirittura svolgendo un percorso di disintossicazione da protossido di azoto, gas inodore e incolore largamente utilizzato nelle feste. Tra i suoi effetti ci sarebbero sensazioni di euforia e stordimento, ma pure allucinazioni e, nei casi più gravi, la morte, che può sopraggiungere a causa di mancanza di ossigeno. Il suo possesso non è illegale, ma va da sé che la polemica è montata con effetto immediato.
Alcune foto rese pubbliche in passato dimostrano come tra i calciatori di Premier che fanno uso di gas esilarante ci sarebbe appunto Walker, oltre al compagno di squadra Jack Grealish e Dele Alli. L’identità del giocatore non è nota, ma a contattare il club di appartenenza sarebbe stata direttamente la famiglia dopo la scoperta della polizia di numerose bombole di gas esilarante nella macchina del calciatore.