Jannik Sinner, dietro le sue vittorie un rapporto speciale | Davanti ai microfoni ha confessato tutto
L’altoatesino fa sognare gli italiani in Australia in campo e diverte davanti ai microfoni: arriva la più inattesa delle rivelazioni.
Due anni dopo Jannik Sinner ci riprova. Secondo diversi addetti ai lavori tennistici Australian Open e US Open sono i tornei dello Slam più alla portata per il tennista italiano, o comunque quelli più adatti alle sue caratteristiche tecniche. E siccome il 2024, dopo che l’anno precedente è stato quello della sua definitiva affermazione a grandi livelli, dovrà essere quello del primo trionfo in un Major, ci siamo quasi…
A Melbourne si è infatti aperta la stagione degli Slam, che si concluderà ad agosto proprio a Flushing Meadows. In mezzo ci saranno il Roland Garros, di sicuro tra i quattro tornei, almeno sulla carta, il meno propizio per Jannik, ma pure Wimbledon. Il veloce sembra prestarsi meglio alle qualità del campione di San Candido, ma non vanno dimenticate le soddisfazioni che l’erba londinese ha già saputo regalare a Sinner.
Lo scorso luglio, infatti, l’attuale numero 4 del ranking ATP ha raggiunto le semifinali, arrendendosi solo a Novak Djokovic, che a propria volta in finale sarebbe stato costretto, al termine di un confronto che è già storia, ad arrendersi a Carlos Alcaraz, vedendo in quel frangente sfumare un’altra volta, come accaduto nel 2021, il sogno di centrare il Grande Slam, di fatto l’ultima “corona” che manca al serbo per entrare definitivamente nel mito.
Risale invece al 2022 la miglior esperienza avuta da Sinner a Melbourne. All’epoca l’allora 21enne Jannik, che due anni prima aveva saputo arrampicarsi fino ai quarti di finale del Roland Garros, riuscì ad essere tra i protagonisti e le rivelazioni dell’Australian Open, spingendosi fino ai quarti di finale da testa di serie numero 11, per poi arrendersi in tre set a Stefanos Tsitsipas.
Jannik Sinner sogna in grande: i segreti della sua svolta
Appena 24 mesi dopo l’orizzonte di Jannik è cambiato quasi completamente, se è vero che dopo un 2023 da sogno, con quattro tornei vinti, la finale delle ATP Finals e la ciliegina del trionfo da leader dell’Italia in Coppa Davis, l’altoatesino è pronto per mettere nel mirino appunto il primo Slam, o almeno la prima finale, grazie anche al gran lavoro svolto insieme al proprio staff, formato dall’allenatore Simone Vagnozzi e dal super coach Darren Cahill.
Proprio questa svolta tecnica ha avuto un ruolo chiave nel processo di avvicinamento di Sinner al vertice del tennis mondiale. Dopo la lunga esperienza al fianco di Riccardo Piatti, nel 2022 Jannik ha sentito il bisogno di cambiare e in particolare di introdurre una nuova figura all’interno del proprio staff, appunto quella del “super coach”, già presente in diversi altri team di tennisti ai massimi livelli. Una scelta che si è rivelata vincente, non solo sul piano tecnico.
Sinner e la rivelazione sul rapporto con Darren Cahill
Il Sinner d’inizio 2024, ma anche quello della parte finale del 2023, pare infatti trasformato anche sul piano dell’immagine. Oltre alla sportività e all’eleganza nei comportamenti, che l’hanno contraddistinto da inizio carriera, si nota una maggior apertura all’ironia e al sorriso durante le interviste, frutto di una sempre maggior intesa con il proprio staff. Prova ne siano i piccoli “show” di cui Sinner è stato protagonista dopo i primi match a Melbourne.
Se infatti dopo aver eliminato l’olandese De Jong al secondo turno Sinner ha ironizzato sul proprio fisico e sul sogno di avere “muscoli da Baywatch”, dopo il match d’esordio contro Botic Van de Zandschulp Sinner ha parlato proprio di alcuni dettagli del proprio rapporto con Cahill: “Abbiamo un buon rapporto ma siamo ancora un po’ distanti su alcuni aspetti. Piano piano sta diventando sempre più italiano e stiamo cercando di insegnargli quale pasta è meglio mangiare e quale evitare”. Una bella scommessa, magari da mettere in pratica dopo aver vinto qualcosa di molto importante…