Allarme Djokovic, brutti segnali dall’Australia | Ore decisive per la sua permanenza
L’avventura del numero uno del mondo nel primo Slam della stagione subisce un colpo di scena. Cosa sta succedendo in Australia
La “Missione 11” prosegue. Magari non troppo spedita, ma siamo pur sempre a inizio stagione e un po’ di tempo per carburare va concesso anche ai super campioni. La caccia di Novak Djokovic all’11° trionfo agli Australian Open procede, con la prossima tappa già nel mirino, il superamento degli ottavi di finale.
Per la prima volta dall’inizio del torneo il fuoriclasse serbo ha passato il turno senza concedere un set all’avversario. L’argentino Tomas Martín Etcheverry è stato superato in poco più di due ore e mezzo con un doppio 6-3 e un tie break al termine di un match di fatto senza storia. Del resto per l’argentino classe ’99, rivelazione del Roland Garros 2023 dove si spinse fino ai quarti di finale, il veloce non è certo la superficie preferita.
Ora Djokovic attende di conoscere il nome di chi dovrà affrontare agli ottavi, per un tabellone che ha finora presentato ben poche insidie per il numero uno del mondo, sulla cui strada, salvo sorprese, dovrebbero poi presentarsi Stefanos Tsitsipas ai quarti e Jannik Sinner per una semifinale che si annuncia imperdibile, rivincita delle bollenti sfide dirette di fine 2023 tra ATP Finals e Coppa Davis.
Contro Etcheverry Djokovic ha mostrato una condizione in crescita dopo gli impacci piuttosto inattesi avuti nei primi due turni contro il giovanissimo croato Dino Prizmic e contro l’australiano Alexei Popyrin. Entrambi i rivali sono riusciti a strappare a Nole un set, il secondo, senza di fatto mai mettere a rischio l’epilogo della partita, ma facendo sprecare al serbo preziose energie psicofisiche.
Novak Djokovic e l'”arte” di battibeccare con il pubblico: istinto o strategia?
Già, perché che Novak non sia proprio il più freddo dei tennisti del circuito è cosa nota anche a chi non mastica tennis quotidianamente. Che si tratti di una strategia per innervosire pubblico o soprattutto avversario, o di un modo per darsi la carica e aumentare la concentrazione nessuno l’ha ancora capito per davvero, sebbene la seconda ipotesi sia quella più plausiblle.
Fatto sta che, in particolare negli ultimi anni, assistere ad un match “tranquillo” di Djokovic sembra una missione impossibile, in particolare quando le difficoltà all’interno della partita aumentano, di pari passo magari con i punti discussi, legati a decisioni del giudice di sedia non gradite dal serbo, che ben poco fa per nascondere le proprie emozioni.
Australian Open, tensione Djokovic: scontro verbale con un tifoso
I fischi del pubblico e le repliche di Nole sono quindi ormai un cliché pressoché fisso, come accaduto anche durante i recenti match contro Sinner, ma pure in Australia contro Popyrin. L’australiano di origini russe è stato regolato in quattro set (6-3, 4-6, 7-6 (4), 6-3), ma durante le oltre tre ore di partite Djokovic ha “recitato” da vero e proprio mattatore: oltre ai complimenti all’avversario per qualche punto si è infatti reso protagonista anche di un visibile battibecco con un tifoso.
È accaduto poco prima di un servizio, quando Djokovic si è fermato, ha guardato verso la tribuna e poi si è rivolto ad uno spettatore alzando la voce: “Vieni a dirmelo in faccia” le dure parole indirizzate al “presunto” contestatore, che in effetti stava gesticolando. “A un certo punto ne ho avuto abbastanza e gli ho chiesto se voleva scendere e dirmelo in faccia. Purtroppo per lui non ha avuto il coraggio” ha poi detto Djokovic a fine partita. La tensione cresce, quindi. Di pari passo con le difficoltà del tabellone…