‘È stato condizionato’: scandalo Var, Inter nella bufera | Ha dato la sentenza
Ormai non ci sono più dubbi su quanto accaduto in campo. Una decisione che mette in una posizione di vantaggio i nerazzurri.
Non si placano le polemiche da VAR, nemmeno dopo aver ricevuto da parte dell’AIA la lista degli 8 errori più evidenti di queste ultime giornate di Serie A. Se le squadre in campo vengono osannate o criticate in base alle proprie prestazioni, il team arbitrale non può essere risparmiato da questo tipo di analisi.
Il designatore Rocchi sta vivendo settimane elettriche, con ogni minimo contatto che viene analizzato ai raggi X per trovare un qualsivoglia appiglio. Un calcio così non piace probabilmente a nessuno, così come non si spiega come mai non sia stato ancora elaborato un protocollo che permetta delle interpretazioni (e delle decisioni, ndr) univoche sullo stesso tipo di episodio.
Se la speranza è l’ultima a morire, dal prossimo turno tutti ci auguriamo che la situazione possa migliorare, analizzando sì quello che è successo in campo ma senza gridare allo scandalo.
Nelle ultime settimane c’è stata sicuramente una squadra nell’occhio del ciclone, considerata da molti “aiutata” da alcune decisioni arbitrali in momenti clou di questo girone d’andata. Si tratta dell’Inter di Lautaro Martinez. Ecco cosa è successo e qual è l’episodio della discordia.
Un contatto sospetto
L’Inter capolista deve difendersi dagli attacchi e sorride ascoltando le ultime dichiarazioni di Massimiliano Allegri che, scherzosamente, ha parlato di “guardie e ladri” dopo la metafora della lepre usata dall’ad nerazzurro Beppe Marotta.
I nerazzurri esprimono il miglior calcio in Italia ma in alcune gare qualche episodio sospetto ci sarebbe stato. In particolare si parla ancora di un contatto avvenuto nella gara casalinga contro l’Hellas Verona, finita 2-1 per i nerazzurri.
La sentenza dà ragione ai tifosi
Intervenuto durante la trasmissione Open VAR andata in onda su Dazn, l’ex arbitro Trefoloni ha analizzato così il contatto tra Bastoni e Duda, qualche secondo prima del gol vittoria di Davide Frattesi che ha fatto esplodere di gioia il pubblico accorso a San Siro.
“È un contatto cercato: il secondo movimento del braccio va verso l’avversario e andava concordato un calcio di punizione al Verona. C’è un momento in cui il VAR dice di fischiare ma l’arbitro in quel momento non sta sentendo. Il VAR recepisce la decisione dell’arbitro – continua Trefoloni – e una volta presa, comincia il suo percorso di ricerca che non può essere condizionato dalle sensazioni provenienti dal terreno di gioco”.