Il calcio italiano cambia volto: storica trasformazione alle porte | Campionato ribaltato così
La decisione farà discutere ma in tanti hanno già espresso di buon grado la propria opinione. Ecco come sarà il calcio di domani.
La Serie A cambia. Per qualcuno “era ora” per altri è semplicemente un primo passo verso la modernità. Quel calcio di valori e nostalgia non esiste più ma soprattutto bisogna entrare nell’ottica di uno sport che riesca ad essere ancora attrattivo e portare in Italia capitali.
L’arrivo delle proprietà straniere è stato visto di buon occhio ma nasconde anche qualche piccola lacuna del sistema. Chi vuole investire in un campionato meno competitivo di altri in Europa evidentemente ha già in mente altri progetti.
Che fare per progredire? Se non vogliamo perdere altro terreno rispetto alla Premier League e lasciare a distanza di sicurezza i petroldollari dell’Arabia Saudita, servono cambiamenti sostanziali. Non ci si deve abbattere di fronte a risultati negativi ma bisogna cercare di ragionare di sistema.
Il grande dibattito sul futuro del nostro sport è arrivato forse al suo punto di non ritorno. Ecco perché le prossime novità dovrebbero aiutare il prodotto calcio italiano a ritrovare appeal e nuovi possibili investitori. Potremmo essere arrivati finalmente a un cambiamento storico.
Serie A, si cambia
C’è chi parla di una vera e propria rivoluzione. Di sicuro la sostenibilità non andrà ricercata soltanto dal punto di vista economico ma prima ancora logistico e organizzativo. Ecco perché la Serie A e a cascata gli altri campionati minori sono destinati a cambiare i connotati.
Secondo quanto riportato da Sportitalia infatti il presidente Gravina avrebbe aperto le porte al cambiamento. Il rischio concreto però è che vengano messe a rischio le storie di ben 46 club professionistici. Ecco di cosa si tratta.
La rivoluzione è adesso
Abbiamo già parlato del problema delle tante partite che si giocano ogni settimana, con conseguenze come infortuni ed eliminazioni cocenti dalle migliori competizioni continentali. L’Italia e la FIGC in particolare starebbero pensando a un nuovo modello di calcio.
Meno squadre in campo in ogni campionato innanzitutto. La Serie A passerebbe dalle attuali 20 squadre a 18, la Serie B attuerebbe lo stesso identico piano (anche lei a 18 squadre, ndr) e la Serie C escluderebbe di fatto ben 42 compagini, passando dalle attuali 60 partecipanti alle sole 18. Inevitabile la reazione dei club medio-piccoli. Secondo i dirigenti di Serie C “tagliare” tutte queste squadre metterebbe un tappo allo sviluppo dei giovani talenti.