Stoner, dopo anni la tristissima verità: “Un male tremendo” | Ecco le sue condizioni
A 12 anni dal ritiro del due volte campione del mondo MotoGP ecco il triste annuncio. Scopriamo insieme tutta la verità
Casey Stoner non è più “solo”. L’ex pilota motociclistico australiano ha riscritto la storia delle due ruote a motore in una carriera che è stata più breve di quanto sarebbe potuta essere, ma ricca di soddisfazioni e soprattutto di primati.
Perché il primo dei due titoli mondiali conquistati, quello con la Ducati nel 2007, ha rappresentato davvero qualcosa di storico per la MotoGP. In primo luogo per la precocità con cui Stoner riuscì a sbaragliare la concorrenza in sella alla sua Ducati: con i suoi 21 anni e 342 giorni, infatti, Casey è diventato il terzo pilota più giovane a conquistare l’iride.
Prima di lui solo un certo Marc Marquez, che nel 2013 piantò la prima delle sei “bandierine” nell’albo d’oro della classe regina, e Freddie Spencer seppero laurearsi campioni del mondo ad un età inferiore rispetto a Stoner. “Fast Freddie” è tuttora l’iridato più giovane di sempre, con i 21 anni e 258 giorni del 1983, anno del primo dei tre titoli conquistati nell’allora classe 500 dal centauro statunitense.
A stupire è il fatto che dopo oltre 15 anni Stoner occupi ancora il gradino più basso di questa speciale classifica. Del resto quello del 2007 fu solo il primo Mondiale della carriera dell’australiano, che si ripeté nel 2011 con la Honda. Già… Iridato con la Ducati e con la Honda. Proprio questo è il sogno che culla lo stesso Marc Marquez, passato a sorpresa quest’anno alla Ducati Gresini e deciso a dare filo da torcere fino alla fine a Francesco Bagnaia, dal canto proprio pronto per dare la caccia al terzo titolo mondiale consecutivo.
Casey Stoner, dai due trionfi Mondiali al ritiro per motivi di salute
Già, perché come detto Stoner non è più “solo” da ormai due anni. Casey è stato il primo pilota capace di trionfare in MotoGP in sella alla Ducati, andando solo vicino allo storico bis nel 2008. Bagnaia è già riuscito a fare meglio , seppur in un’era diversa, quella che vede il dominio della Ducati e la crisi delle moto giapponesi.
Come noto la carriera di Stoner si è chiusa a soli 27 anni, nel 2012, dopo un 3° posto nel Mondiale e appena 12 mesi dopo il bis iridato. Alla base della decisione dell’australiano ci furono seri problemi di salute, legati a una sindrome da stanchezza cronica che avrebbe condizionato anche la sua vita privata e che, purtroppo, continua a farsi sentire ancora oggi.
Stoner, il ritorno in moto e il dramma del Covid
Casey, tuttavia, rivelò solo dopo qualche anno il vero motivo che lo spinse a lasciare il paddock in così giovane età. Era il 2019 quando le rivelazioni dell’australiano colpirono tutti gli appassionati. Cinque anni dopo la situazione non è cambiata di molto, come ammesso dal diretto interessato in un’intervista a La Gazzetta dello Sport: “Il mio corpo è debole, passo da momenti in cui mi sento bene ad altri in cui devo solo stare sdraiato sul divano” ha detto Casey, che ha anche rivelato di aver contratto il Covid per ben tre volte nel 2021.
Immutata è però rimasta la passione per le moto, che lo ha spinto a tornare in pista, seppur solo per qualche giro, ad Andorra insieme all’amico Leon Camier. “All’inizio avevo un male tremendo agli avambracci, ma poi mi sono goduto ogni momento” ha rivelato Stoner, che ha però bocciato senza mezzi termini la MotoGP attuale: “Assistere ai GP oggi è frustrante. Tutti fanno la stessa cosa, non appena si apre il gas la moto non ha il minimo sbandamento. Sono deluso dal vedere a che punto siamo arrivati“.