Formula 1, bufera Mercedes: “Se parlavo rischiavo il posto” | Non poteva nemmeno fiatare
Notizia shock nel mondo della Formula 1: fortissime dichiarazioni in casa Mercedes. “Se parlavo, rischiavo il posto”
Una verità dura da accettare per uno sport così leale come la Formula 1, che è seguita da milioni di appassionati dei motori, è che esistono le gerarchie in ogni scuderia. Un tema molto scottante ma che rivela che ci sono i primi ed i secondi piloti.
Nonostante sia uno sport che venga inteso nella maggioranza della analisi come uno sport di squadra, non è propriamente così. Ad esso seguono spesso drastiche decisioni, che non si rivelano le più giuste, ma le più deleterie.
I piloti si distinguono in due tipi. Quelli dal talento innato e smisurato che cambiano le sorti di un Gran Premio da un momento all’altro, soprattutto grazie al loro istinto che li guida, creando quelle sensazioni ed emozioni, che arrivano direttamente al tifoso.
La seconda tipologia è rappresentata dai piloti che fanno del durissimo lavoro la loro caratteristica principale e che nella maggior parte dei casi, seppur sforzandosi, non vengono mai ripagati, non riuscendo ad arrivare ai talentuosi e collocandosi nel gradino più basso della griglia.
Scontri in casa
È molto raro che il secondo pilota acconsenta alle decisioni prese a favore del primo. Uno dei pochi casi ai quali abbiamo potuto assistere è quello di Rubens Barrichello ai tempi della Ferrari, il cui lavoro era aiutare il suo compagno di scuderia, Michael Schumacher.
Nella restane parte dei casi, quando i piloti sono entrambi ad un ottimo livello, avvengono sempre scontri su chi debba primeggiare. Ad oggi, avviene in casa Ferrari con Sainz e Leclerc, dove lo spagnolo ha esplicitamente detto di non voler assumere il ruolo dell’ex Barrichello, ma in passato è avvenuto anche in Mercedes, con Bottas ed Hamilton.
Dichiarazioni forti
Quando Nico Rosberg si laureò campione del mondo nel 2016, interrompendo il dominio del suo compagno di scuderia in Mercedes, Lewis Hamilton, decise clamorosamente di ritirarsi. Al netto della decisione, i tedeschi trovarono il sostituto in Valtteri Bottas, coppia durata fino al 2021.
Nelle 5 stagioni disputate, furono 50 i GP vinti dall’inglese, contro i 10 del finlandese. Una nettissima differenza, raccontata in un’intervista ad AutoSport, voluta secondo Bottas dalla stessa scuderia, che aveva scelto che Hamilton dovesse primeggiare. Soltanto nell’ultima stagione, quando oramai era chiaro l’addio, ha avuto più possibilità, ottenendo la stessa auto del compagno, ha notando però di aver fatto fatica nel batterlo, capendo che fosse giusto che fosse il primo pilota essendo migliore, seppur fosse difficile da ammettere.