Australian Open, ultima ora: per Djokovic è notte fonda | Mondo del tennis senza parole
Il nuovo anno del numero uno del tennis mondiale è iniziato nel peggiore dei modi: scatta l’allarme per la stagione al via.
Ricominciare una stagione come si era conclusa quella precedente può essere uno scenario… a doppio taglio. Anche per i campioni più celebrati nel proprio sport. Ne sa qualcosa Novak Djokovic, al quale non è bastato cercare di incanalare nei binari giusti la delusione per l’amaro epilogo del 2023.
Le immagini del serbo al termine dell’anno solare appena conclusosi erano infatti quelle del rammarico per l’eliminazione in semifinale di Coppa Davis con la sua Serbia. Un ko per il quale Novak aveva non poco da rimproverarsi, se si pensa ai tre match point sprecati nel secondo singolare contro Jannik Sinner.
In caso di vittoria Djokovic avrebbe trascinato la propria nazionale in finale contro l’Australia, poi sconfitta nettamente dall’Italia. Invece tutti sappiamo com’è andata, con l’esaltante rimonta di Jannik impostosi poi poco dopo in coppia con Lorenzo Sonego anche nel doppio proprio ai danni di Djokovic e di Miomir Kecmanovic.
Pensare che solo pochi giorni prima Novak aveva superato nettamente proprio Sinner nella finale delle ATP Finals, conquistando il “trofeo dei maestri” per l’ottava volta in carriera, tante quante Roger Federer, e vendicando così il ko subito contro l’italiano durante il round robin al termine di un match fiume.
Allarme Djokovic: il 2024 inizia nel peggiore dei modi
Una partita che ha evidentemente dato coraggio e fiducia a Sinner e incrinato qualche certezza in Djokovic, che ha appunto colto segnali piuttosto sinistri a inizio 2024. Sotto tutti i punti di vista, fisico, ma anche tecnico. Perché perdere tre partite nel giro di pochi giorni, al netto della breve pausa invernale, non è roba… da Djoker.
Eppure proprio questo è successo a Perth, al primo turno di uno dei tornei di preparazione agli Australian Open. Djokovic si è arreso in due set proprio ad Alex De Minaur, in un incrocio beffardo da sliding doors tra i due numeri 1 di Serbia e Australia, che si sarebbero quindi potuti incontrare a Malaga durante la finale di Davis.
Djokovic e quel labiale che mette in ansia i tifosi
Più ancora del secco 6-4, 6-4 con cui ha saputo imporsi a preoccupare Djokovic e i suoi fans è il dolore al polso destro che è tornato a farsi sentire, costringendo il fuoriclasse di Belgrado a ricorrere all’intervento del fisioterapista durante il match. Lo stesso problema fisico lo aveva costretto a rinunciare al doppio misto in United Cup contro la Repubblica Ceca e non può che creare allarme in vista del primo Slam della stagione, al via il 14 gennaio.
Quello di Melbourne è tradizionalmente un appuntamento molto sentito da Novak, che in Australia ha trionfato per ben 10 volte e che anche quest’anno punta a mandare un messaggio molto chiaro alla “nuova generazione”. Da Alcaraz a Sinner fino a Rune i Millennials terribili sembrano pronti per la successione, ma Djokovic non ha intenzione di abdicare. Fisico permettendo, però, perché quel “più gioco, più sto male” pronunciato tra i denti durante il match contro De Minaur preoccupa non poco. Per il momento l’unica certezza è la fine dell’imbattibilità in Australia che durava da 43 partite e cinque anni. Novak farebbe la firma sul fatto che questa sia l’unica conseguenza del brutto inizio di anno solare.