Prezzi da brividi, le partite in tv diventano un lusso | Il nuovo rincaro distrugge gli italiani
Prezzi da capogiro: le partite sono oramai un bene di lusso. Gli italiani subiscono un continuo aumento da parte degli enti privati
La stagione attuale 2023-2024 celebra il 30esimo compleanno dalla prima attribuzione dei diritti televisivi da parte di un ente privato per la trasmissione dei match del nostro campionato di Serie A.
Il primo accordo storico tra la Lega Calcio e un’azienda privata nacque nel 1993 con Tele+, che acquisì la facoltà di trasmettere privatamente un’unica partita di Serie A, corrispondente al posticipo delle ore 20:30, nel periodo delle prime 28 giornate di campionato.
I primi anni furono di sperimentazione poiché soltanto nel 1996, dunque 3 anni dopo, si ebbe il primo accordo vero e proprio ufficiale. Tele+ acquisì i diritti per il triennio 1996-1999, i quali sono stati scissi successivamente con una nuova piattaforma, Stream, obbligando i tifosi paganti ad abbonarsi ad entrambi i servizi di streaming per seguire la propria squadra del cuore.
Il cambiamento più significativo si ebbe nei primi anni 2000 con la fusione di Stream e Tele+, che diedero vita a Sky Italia nel 2003. Era però inevitabile che la presenza di una singola piattaforma comportasse lo stesso esito degli anni precedenti, ossia la nascita di un canale minore, Gioco Calcio, che entrasse in competizione con il nuovo colosso. Azienda che ebbe breve vita, durando un singolo anno, classificando Sky Italia come unico ente privato ad avere i diritti di Serie A per intero.
Nuovi competitor
Con il passare degli anni sono molte le compagnie che hanno provato a spodestare Sky, tra le quali Mediaset Premium e La7 Carta+, che per un periodo ci riuscirono. Di fatti, con la nascita del terrestre si ebbe l’accordo per cui Sky trasmetteva tramite satellite, mentre le altre due si dividevano i diritti del nuovo digitale terreste, con 5 club a testa.
La7 Carta+ chiuse nel 2009, al suo posto subentrò Dahlia Tv con 8 club, affiancando Mediaset con i restanti 12. Successivamente, dal 2011 al 2018, le uniche padrone erano Sky e Mediaset Premium, mantenendo la medesima divisione.
L’arrivo di Dazn
Con l’arrivo di Perform Group e l’avvento di Dazn, il monopolio di Sky è stato distrutto. Dal 2021, è la piattaforma di origine tedesca ad avere la possibilità di trasmettere tutti i match, mentre Sky può unicamente avere 3 partite in co-esclusiva.
Una situazione che non rende contenti i tifosi, i quali oltre ad avere spesso problemi nella ricezione del segnale sulla piattaforma, si trovano anche continui aumenti nel canone annuale. Sia per i nuovi che i vecchi abbonati il costo varierà da 299 a 359 euro e da 449 a 539 per il plus. Variazione anche per la rata mensile che aumenterò di 5 euro per qualunque piano scelto. L’unica nota positiva è che a differenza degli scorsi anni chi non vorrà acconsentire al cambio tariffario, potrà rescindere il contratto senza alcun tipo di penale.