Bomba dalla FIGC: “Niente iscrizione per chi non si adegua” | Ecco le squadre che rischiano
La Federazione Italiana prende una posizione forte contro i cosiddetti club dissidenti. Ecco cosa può accadere a queste squadre.
La sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea dello scorso 21 dicembre ha di fatto aperto teoricamente alla possibile nascita di competizioni alternative a quelle che conosciamo da tempo, ovvero quelle targate FIFA e UEFA.
Un terremoto mediatico si è scatenato soprattutto in quei paesi che da sempre hanno visto il predominio di alcuni organi come un vero e proprio monopolio calcistico. Tutto può cambiare davvero in poco tempo, soprattutto a seconda delle valutazioni dei club coinvolti.
In Italia, ad esempio, il progetto Superlega aveva tra i suoi appassionati club come la Juventus, anche se ultimamente l’entusiasmo sembra essersi molto raffreddato. Sarebbe un clamoroso autogol mettersi contro le istituzioni.
Di fronte alle difficoltà del sistema calcio, un torneo sempre più elitario e quindi più lontano dalla gente, non sembra essere la medicina giusta per curare il paziente. Intanto la FIGC ha preso una decisione molto netta. Ecco cosa rischiano i club che non la seguiranno.
La risposta della FIGC
Persino i club più potenti del mondo ora starebbero riflettendo sull’opportunità di creare un nuovo torneo ma non veder partecipare praticamente la maggior parte delle formazioni con maggiore storia alle spalle. Il gioco vale veramente la candela?
La normale conseguenza di un momento in cui il tifoso medio ha capito che non è andando a cercare altri milioni (e quindi sperperandoli, ndr) che si risolve il problema. Serve un cambiamento dalle basi, dalle radici del movimento. La FIGC ha scelto come agire e da che parte stare.
La clausola anti Superlega
Come riportato da Calcio & Finanza, la FIGC non darà alcun sostegno a quei club che non credono all’attuale modello. “Le società devono, entro il termine perentorio del 4 giugno 2024, osservare il seguente adempimento: depositare presso la Lega Nazionale Professionisti Serie A, la domanda di ammissione al campionato di Serie A 2024/25, contenente la richiesta di concessione della Licenza nazionale e l’impegno a non partecipare a competizioni organizzate da associazioni private non riconosciute da UEFA, FIFA e FIGC”.
Se così non fosse, le conseguenze sarebbero chiare e immediate per quei club. Ecco cosa intende fare la FIGC: “L’inosservanza del termine del 4 giugno 2024 per la partecipazione al campionato professionistico di competenza, determina la mancata concessione della Licenza nazionale per la stagione 2024/25″.