Scandalo Qatar, costringono i giocatori stranieri a fare questo | La verità è da pelle d’oca
Notizia dell’ultima ora: scandalo gravissimo in Qatar. I giocatori stranieri sono costretti a compiere determinate azioni da contratto
La Qatar Stars League è il livello professionistico più alto dei campionati qatarioti di calcio. Dopo 3 anni dalla creazione della Federazione calcistica del Qatar (QFA) fu disputata la prima stagione non ufficiale nel 1963, alla quale seguì la creazione della seconda divisione, seppur senza promozioni e retrocessioni.
La prima stagione ufficiale fu giocata nella stagione 1972-1973, la cui vincitrice fu l’Al Estaqlal, ora noto come Qatar SC, la quale detiene attualmente il secondo posto nell’albo d’oro per il maggior numero di vittorie del campionato, con 8 successi.
Dal 2009 si ebbero le prime modifiche. Furono finalmente inserite le promozioni e le retrocessioni per le squadre partecipanti, con un totale di 12 per la prima e 6 per la seconda e nacque la Qatar Stars Cup, la coppa nazionale con cadenza annuale con una formula ad eliminazione diretta.
Ad oggi, analizzando la classifica all-time, all primo posto c’è l’Al Sadd con 16 successi, a seguire l’Al Rayyan e l’Al Duhail con 8, l’Al Arabi e l’Al Gharafa con 7 ed infine l’Al Maref con 3 e l’Al Wakrah con 2 a terminare la classifca.
Star in Qatar
Un metodo della Federazione calcistica qatariota per aumentare il blasone delle proprie competizioni è stato quello di assegnare ai club della Qatar Stars League un’aggiunta di 10 milioni di dollari per acquistare giocatori stranieri di grande importanza.
L’esperimento ebbe un buonissimo esito, poichè dal 2003 sono arrivati giocatori del calibro di Ronald de Boer, Frank de Boer, Pep Guardiola, Gabriel Batistuta, Raùl e James Rodriguez; atleti che nel corso della loro carriera sono stati protagonisti nelle loro rispettive squadre in Europa.
Problemi di adattamento
Non tutte le star hanno vissuto il loro periodo migliore in Qatar. Tra queste, chi ha fatto più scalpore è stato sicuramente James Rodriguez, attualmente in forza al San Paolo in Brasile, tramite le sue dichiarazioni rilasciate in un’intervista a Globo Esporte.
Il colombiano ha raccontato le difficoltà vissute nel suo periodo da giocatore dell’Al Rayyan. “La vita e la cultura in Qatar sono molto difficili – ha raccontato il colombiano , era un paese al quale ho avuto difficoltà ad adattarmi. Tutti sanno che nel calcio, sotto le docce, tutti i giocatori sono nudi, ma io non potevo fare nemmeno quello. I miei colleghi mi hanno detto che era proibito”. Ha inoltre aggiunto: “Ai pasti tutti mangiavano con le mani, se chiedevo le posate, mi rispondevano di no. A quel punto ho detto che non lo avrei fatto”.