“Non si può paragonare a me”: Sinner rimesso al suo posto da lui | La differenza è gigantesca
Un mese dopo il trionfo in Coppa Davis Jannik ha iniziato ad allenarsi in vista della nuova stagione: ma spunta una precisazione inattesa.
Le feste di fine anno sono in pieno svolgimento, ma non per i protagonisti del tennis mondiale. Per gli assi della racchetta le vacanze sono già terminate, perché la nuova stagione è di fatto già iniziata e per chi deve ancora disputare i primi match ufficiali incombono gli allenamenti.
Eppure solo un mese fa l’Italia dello sport festeggiava gli “eroi di Malaga”, il quartetto azzurro formato, in rigoroso ordine alfabetico, da Matteo Arnaldi, Lorenzo Musetti, Jannik Sinner e Lorenzo Sonego, più Simone Bolelli e il capitano non giocatore Filippo Volandri, capaci di riportare nel Belpaese la Coppa Davis dopo 47 anni di digiuno.
La finalissima dominata contro l’Australia il 26 novembre è arrivata appena due giorni dopo l’impresa contro la Serbia, quando Sinner seppe recuperare un match che sembrava ormai perso contro Novak Djokovic. Il numero 1 del mondo arrivò anche ad avere tre match point, che, dopo la sconfitta di Musetti contro Kecmanovic, avrebbero condannato l’Italia all’eliminazione.
Il talento di San Candido è tuttavia miracolosamente riuscito a ribaltare la situazione e l’inerzia del match, per poi ripetersi subito dopo in coppia con Sonego nel doppio che ha impedito a Djokovic di inseguire il sogno di vincere in una stessa stagione tre Slam, le ATP Finals e la Davis. Il trionfo in Davis ha fatto di Sinner nella storia dello sport italiano preannunciando il 2024 come l’anno della sua definitiva consacrazione.
Sinner, obiettivo Australian Open: parte la rincorsa al primo Slam
Jannik può essere considerato l’atleta italiano simbolo del 2023 insieme a Pecco Bagnaia, confermatosi campione del mondo in MotoGP ed è già focalizzato sugli Australian Open, prima prova dello Slam al via il prossimo 15 gennaio. Quello di Melbourne, insieme agli US Open, sembra essere il Major più alla portata per Sinner, sostenuto nella propria scalata alle vette mondiali del tennis anche da chi sa bene cosa si prova a trionfare in uno Slam.
Stiamo parlando di Adriano Panatta, vincitore del Roland Garros nel 1976, anno nel quale l’ex tennista romano raggiunse anche la posizione 4 della classifica ATP e trionfò appunto in Davis nella storica finale di Santiago del Cile. Panatta, oggi commentatore tecnico del tennis per la Rai, ha però tenuto a spegnere sul nascere i paragoni tra le due “insalatiere” conquistate dal tennis italiano.
Da un eroe di Davis all’altro: Adriano Panatta e il paragone con Sinner
“Non si possono fare paragoni rispetto a quando giocavo io. Sono cambiate molte cose, anche se vincere la Coppa Davis è sempre una grandissima emozione” le parole di Panatta intervistato dal Quotidiano di Puglia. Quel che è certo è che i recenti risultati del tennis italiano sono destinati ad avere conseguenze sul numero dei praticanti: “L’affermazione dell’Italia in Davis ha creato in tutti gli italiani un forte entusiasmo e questo può aiutare a fare avvicinare al tennis molte più persone rispetto al passato”.
Panatta ha però invitato appassionati e tifosi a non mettere troppa pressione su Sinner, al quale va dato il tempo necessario per completare il proprio processo di crescita in un anno che lo vedrà scontrarsi ancora con Djokovic oltre che con Carlos Alcaraz, l’altro “predestinato” del tennis mondiale: “Sinner ha tutte le potenzialità per diventare un campione per molti anni – la conclusione – Piò migliorarsi, ma gli va lasciato il giusto tempo per crescere”