“Cavani a un passo”: clamoroso in Italia | Il DS se lo lascia sfuggire
Clamoroso in Italia, le parole del direttore sportivo aprono a una incredibile trattativa riguardante il Matador Cavani.
Sarà per il fascino di un giocatore un po’ talentuoso un po’ personaggio. Sarà perché ha lasciato piacevoli ricordi in ogni squadra con cui ha giocato. Sarà, ma il nome di Edinson Cavani torna d’attualità.
Un attaccante super completo dotato di eccellenti doti atletiche, forte fisicamente: eccezionale in fase offensiva, ottimo in quella difensiva. Molto valido tecnicamente, bravo anche nel gioco aereo e nei calci piazzati. A renderlo il Matador grinta, tenacia e una personalità fuori dal comune.
Cavani sa giocare in qualsiasi sistema di gioco: un po’ centravanti, un può seconda punta, nel suo bagaglio tecnico adattabile anche nel tridente. Fu Zamparini a notarlo quando muoveva i primi passi, e i primi gol in patria: in Uruguay.
Il Palermo fece un affarone: lo prese nel 2007 per appena cinque milioni. Ambientamento difficile, sia per un brutto infortunio che gli fece chiudere anzitempo la sua prima stagione in Italia. La convivenza con Amauri gli ha tarpato le ali per un bel po’, ma con l’arrivo di Guidolin, Cavani esplode.
L’esperienza di Napoli
Le annate 2008-2009 e 2009-2010 lo vedono incrementare la propria media realizzativa, chiude la stagione a 15 reti, niente male considerando che giocava nel Palermo. Peccato che con Delio Rossi non vada.
Arriva il Napoli e nel 2010 lo toglie dall’isola portandolo sul Golfo per 17 milioni: contento il Palermo per la rivendita al triplo di quanto l’aveva pagato, contento il Napoli. Con Mazzarri si esalta, segna grappoli di gol, esordisce in Champions, a gennaio 2012 viene inserito nella miglior formazione del 2011 del Gran Galà del calcio AIC. Sarà così anche per il biennio susseguente. Vince una Coppa Italia, perfino un titolo da capocannoniere. Va via da Napoli nel 2013, perché il PSG lo paga 64 milioni più due di bonus. A Parigi continua a vincere tutto, nella sua carriera anche Man United, Valencia e Boca.
Un’altra carriera
Ma la carriera di Edinson Cavani poteva essere ben altra se solo Igli Tare, allora diesse della Lazio, fosse riuscito a convincere Zamparini. “Avevo preso Cavani alla Lazio. All’ultimo Zamparini non me l’ha voluto dare. Era un prestito con obbligo di riscatto”.
Quello di Cavani è stato uno dei più grandi rimpianti di Tare. Non l’unico. “Prima che andasse a Palermo avevo preso anche Pastore. Era ancora all’Huracan, abbiamo sbagliato intermediario. Avevamo informazioni sbagliate”. Che Lazio con Pastore e Cavani, ma non sapremo mai cosa avrebbero fatto quei due in biancoceleste.