Forze dell’ordine in campo, lo arrestano durante il match | Cos’è successo? Tifosi sconcertati
Non si arresta l’ondata di tensione e violenza che sta attraversando il calcio: caos durante la partita, polizia in campo.
Il calcio europeo è ancora sotto shock per i fatti accaduti nelle scorse settimane in Turchia e in Grecia, dove la violenza ricorre con troppa frequenza all’interno e all’esterno degli stadi di calcio, e dove erano stati presi provvedimenti draconiani per cercare di arginare una preoccupante ondata di tensione e di intolleranza.
Dalle parti del Pireo gli incidenti troppo frequenti e i disordini creati dai tifosi hanno spinto il Governo a decidere di far giocare le partite di calcio a porte chiuse fino al 12 febbraio, misura drastica e economicamente pesante per le società, ma che non sembra destinata a rientrare.
In Turchia, invece, la drammatica aggressione all’arbitro Meler lo scorso 11 dicembre durante la gara tra Ankaragucu e Rizespor da parte del presidente della squadra di casa Faruk Koca aveva in un primo momento spinto le istituzioni calcistiche e governative a sospendere il campionato a tempo indeterminato. In questo caso, però, la decisione è stata prontamente annullata, su pressione dei tifosi.
Del resto le controindicazioni potenziali erano numerose, dal rischio che una prolungata inattività potesse danneggiare non tanto le squadre di club impegnate nelle coppe, ma anche la nazionale di Vincenzo Montella, oltre che l’intero movimento, a problemi di natura economica, legati alla necessità dei presidenti di pagare comunque i giocatori nonostante l’interruzione dell’attività.
La Turchia del calcio prova a ripartire: la SüperLig è ripresa
Il tutto senza contare il danno d’immagine a cui sarebbe andato incontro il calcio turco, oltre che i rischi pratici che una sospensione prolungata della SuperLig avrebbe determinato nel calendario, considerando che il campionato di massima serie deve comunque concludersi entro metà maggio in vista degli Europei.
Il 19 dicembre si è quindi già ripreso a giocare con le partite della 17a giornata, la terzultima del girone d’andata. Purtroppo, però, il nuovo kick-off è stato ancora una volta all’insegna della violenza o comunque dei disordini, quelli determinati dall’invasione di campo da parte del presidente dell’Istanbulspor, Ecmel Faik Sarıalioglu, che ha fatto irruzione durante la partita contro il Trabzonspor per ritirare la propria squadra a seguito di presunti torti arbitrali.
Ancora caos in Turchia: polizia in campo durante Bursaspor-Diyarbekirspor
Neppure l’intervento del collega presidente del Trabzonspor è bastato a Sarıalioglu per tornare sulle proprie decisioni, così ora si attendono le decisioni del giudice sportivo sull’Istanbulspor. Il rischio mano pesante è concreto, ma purtroppo non finisce qui e altre cronache inquietanti arrivano dalle categorie inferiori.
La partita di terza divisione tra la nobile decaduta Bursaspor, campione nazionale nel 2010 e con un passato in Champions League, e Diyarbekirspor è stata infatti teatro di una riprovevole rissa tra giocatori che ha costretto l’arbitro e gli altri ufficiali di gara ad un poco gradito lavoro extra. Il bilancio finale è di sei espulsi. La partita è poi ripresa, ma solo dopo l’intervento delle forze dell’ordine, entrate in campo per sedare la rissa e l’invasione che, secondo i media turchi, avrebbe portato all’arresto di un tifoso.