Italia a bocca aperta, colpo di scena in panchina | A soli 33 anni guiderà la squadra
La scelta di puntare su allenatori molto giovani è sempre di moda, nel calcio italiano e non solo: la decisione che sorprende i tifosi.
La data del 20 dicembre si candida a fungere da spartiacque per il calcio italiano. La nuova regola sugli allenatori esonerati, infatti, pone proprio questa data come limite per sollevare dall’incarico un tecnico e permettere allo stesso di ricollocarsi in un’altra squadra durante la stessa stagione.
Va da sé che la novità sia importante per le società, come per gli allenatori. Perché i presidenti, anticipando una decisione magari già nell’aria da qualche tempo, hanno agito anche con la speranza di alleggerire il proprio monte ingaggi.
Quanto agli allenatori, non stupisca il fatto che in più di qualche circostanza proprio dopo questa svolta regolamentare l’esonero avvenuto entro la “dead line” possa essere stato accolto quasi come una liberazione, in quanto permette di chiudere un capitolo evidentemente non felice con la speranza che un altro club decida di puntare sulla voglia di riscatto del mister in questione.
Ecco allora che, in particolare nelle categorie inferiori, la raffica di esoneri ai quali si è assistito prima del 20 dicembre può non essere stata del tutto casuale o comunque essere stata incentivata anche da questa opzione “bifronte”.
Serie C, esonero improvviso: svolta in casa Perugia
Tuttavia la possibilità di tesserare allenatori già esonerati nel corso della stagione limiti quel ricambio tra tecnici che certo non dispiaceva all’Assoallenatori, nonché di fatto una delle motivazioni alla base del reiterato rifiuto da parte dei vertici della stessa ad anticipare l’introduzione della norma approvata lo scorso ottobre.
Analogamente potrebbe ridursi la moda di promuovere tecnici giovani e in qualche occasione anche giovanissimi dal settore giovanile alla guida della propria squadra. A meno che gli allenatori rampanti in questione non siano dei predestinati. Quello che pensa il Perugia, che ha spiazzato tifosi e addetti ai lavori con una decisione inaspettata.
Alessandro Formisano, dall’università alla panchina: chi è il nuovo allenatore del Perugia
Il club umbro ha infatti deciso di esonerare Francesco Baldini all’indomani della sconfitta di Arezzo. Si trattava di un derby sentito, che il Grifo non perdeva da 15 anni, ma quella in Toscana è stata appena la seconda sconfitta in stagione per gli umbri. Certo il distacco di 13 punti dalla vetta dopo meno di un girone è pesante, ma l’esonero è arrivato inaspettato. Così come la decisione di affidare la panchina ad Alessandro Formisano, promettente tecnico della Primavera del Perugia, di appena 33 anni.
Nato a Napoli nel 1990, Formisano è approdato a Perugia nel 2020 dopo aver iniziato la carriera nei settori giovanili di Casertana e Benevento. Dopo la promozione in Primavera 2 con i Grifoncelli la sua crescita è stata seguita con attenzione dai dirigenti, già vicini ad assegnargli la guida della prima squadra nel finale dello scorso campionato di B. Ora è arrivato il momento, per una scelta che può ridare entusiasmo a tutto l’ambiente e a una squadra nella quale non mancano i giovani già valorizzati da Formisano, che prima di scegliere la panchina ha ottenuto la maturità liceale per poi frequentare le facoltà di Giurisprudenza prima e Lettere, storia e filosofia poi.