Tifosi in festa, svolta sul calcio in streaming | Vedere le partite costerà pochissimo
È in arrivo una svolta epocale per gli appassionati di calcio: ora le partite di campionato saranno davvero “per tutti”.
Lo scorso 23 ottobre la Lega Serie A ha ufficializzato l’accordo per la cessione dei diritti di trasmissione del campionato per il quinquennio 2024-2029 a Dazn e Sky, gli stessi broadcasters che mandano nelle case degli italiani le partite dal 2021 e fino al termine della stagione in corso. Una decisione che ha sorpreso più di qualcuno, anche tra i presidenti delle squadre del massimo campionato.
Il riferimento è ovviamente ad Aurelio De Laurentiis, che è stato molto critico nel commentare la decisione dei vertici del calcio italiano di accettare la proposta complessiva da 900 milioni di euro, ben inferiore rispetto a quanto i club avevano incassato nel triennio che va a concludersi, anche considerando il fatto che i diritti sono stati ceduti per la prima volta nella storia per un periodo di cinque anni.
Alla fine, tuttavia, dopo un’estate di offerte al ribasso, ai piani alti della Lega si è deciso di chiudere le trattative privata per una base fissa probabilmente inferiore alle aspettative, ma che potrà venire incrementata grazie al revenue sharing garantito da Dazn. La OTT garantirà infatti alle società il 50% dei ricavi totali una volta superata la quota di 750 milioni di incasso.
Questo è il calcio moderno, del resto, anche se il confronto con l’accordo appena licenziato dalla Premier League è davvero stridente. L’intesa raggiunta con Sky Sports e TNT Sports, e con BBC Sport per quanto riguarda gli highlights porteranno infatti nel prossimo quadriennio ricavi per poco meno di 8 miliardi di euro, contro i 5,6 dei tre anni precedenti.
Svolta per il calcio in tv: addio al geo-blocking
Cifre spiegabili solo in parte con la differenza di qualità tra i due campionati. In fondo gli appassionati chiedono solo di poter vedere le partite della propria squadra del cuore, ma non solo, con la miglior qualità possibile e magari al miglior prezzo possibile. Quanto il nuovo accordo tra le tv e la Lega influenzerà gli eventuali rincari dei prezzi degli abbonamenti lo si saprà solo tra qualche mese, ma nell’attesa per i calciofili italiani sembra essere in arrivo una notizia potenzialmente rivoluzionaria: quella riguardante la rimozione del cosiddetto geo-blocking.
Di cosa si tratta, nel dettaglio? Il 13 dicembre dal parlamento europeo di Bruxelles è arrivato il sì’ alla volontà di rimuovere i blocchi geografici per i servizi di streaming incentrati su film, serie tv, ma anche sulla trasmissione di eventi sportivi in diretta. Di fatto, dal 2025, ci si potrà abbonare legalmente anche a servizi streaming esteri. Le conseguenze sono facilmente immaginabili.
Rimozione del geo-blocking, le preoccupazioni dell’Uefa
Qualora infatti un servizio streaming di un qualunque altro paese europeo offrisse le partite della Serie A a un prezzo minore rispetto alla piattaforma che detiene i diritti in Italia per gli utenti ci sarebbe la possibilità di abbonarsi. Un potenziale danno di notevole entità per i broadcasters e non a caso anche la Uefa si è detta contraria alla rimozione del geo-blocking.
Gli stessi membri del Parlamento europeo sono consapevoli delle possibili conseguenze negative sul mercato e per questo la Commissione europea avrà tempo fino al 2025 per stilare un nuovo regolamento, chiamato ad aiutare il consumatore, ma senza danneggiare chi ha investito, e tanto, per la trasmissione degli eventi all’interno dei confini nazionali