Renzo Ulivieri, dall’ospedale l’ultimo saluto: “Un grande uomo” | Lacrime a fiumi
Una notizia tristissima ed un fiume di lacrime: Renzo Uliveri dall’ospedale ha porto il suo ultimo emozionante saluto
Renzo Ulivieri, nato a San Minato nel 1941, è un allenatore di calcio e riveste la carica come presidente dell’Associazione italiana degli allenatori di calcio (AIC) e dirige la scuola allenatori della FIGC.
È nato nel periodo della Seconda Guerra Mondiale, con un’Italia tormentata dagli attacchi delle bombe ed è uno dei pochi sopravvissuti del suo paesino assieme alla sua famiglia, quasi raso al suolo, che contò più di 60 vittime.
Un uomo molto intelligente ed ironico, che nascondeva la sua sensibilità tramite il sarcasmo, molto autoritario nello spogliatoio, che ha sempre prediletto un calcio basato sull’equilibrio e sull’attenzione alle innovazioni, seppur legato sempre alla tradizione.
La sua carriera da calciatore è stata brevissima. Ha militato a partire dal 1958 nelle giovanili della Fiorentina, per poi passare nel 1962 alla Cuiopelli, terminando la sua carriera solo tre anni dopo. Nonostante ciò, non si è mai allontanato dal mondo del calcio. Di fatti, consapevole di non aver le qualità per esser calciatore, ha iniziato giovanissimo la professione di allenatore.
Carriera da allenatore
A soli 24 anni inizia la sua carriera da allenatore nella squadra del suo paese, il San Minato, per poi passare l’anno successivo al Cuoipelli, dove militò da calciatore. Dopo aver militato per i successivi 15 anni nelle serie minori, allenando il Prato, l’Empoli e il Fucecchio, esordisce in Serie A con il Perugia nel 1980.
Dopo un solo anno allena la Sampdoria di un giovanissimo Roberto Mancini, per poi allenare Cagliari, Modena, Vicenza, Bologna, Napoli, Parma, Torino e Reggina. Dal 2015, fino al 2022 ha allenato la squadra femminile del Pontedera, portandola nel 2020 ad una storica promozione in Serie B.
Un triste addio
L’allenatore toscano ha dovuto interrompere la sua carriera da allenatore anche in virtù di un problema di salute che attualmente lo forza a rimanere nell’ospedale di Roma. Questo però non è stato un pretesto per non salutare con commozione uno dei suoi più grandi amici della sua avventura partenopea, Antonio Juliano.
Il regista del Napoli ha militato per 17 stagioni negli azzurri, 12 delle quali con la fascia di capitano al braccio, laureandosi anche campione con la Nazionale Italiana nel 1968. All’età di 80 anni, il simbolo dei partenopei che era stato precedentemente ricoverato in ospedale gravemente malato, si è purtroppo spento il 13 dicembre. In suo ricordo, nelle gare di Serie A che si disputeranno nel weekend, ci sarà un minuto di silenzio per omaggiarlo.