Nulla da fare per Djokovic: Sinner lo ‘sconfigge’ ancora | Il n.1 al mondo ha perso il controllo
Prosegue l’onda lunga della straordinaria Coppa Davis vinta dall’Italia: il talento azzurro trionfa ancora, il serbo si infuria.
La stagione del tennis, così come quella degli sport motoristici, prevede ormai periodi di vacanza molto limitati nel tempo, come del resto accade per la maggior parte degli sport, oggetto di calendari fittissimi. Il motivo? Facilmente intuibile, perché giocando di più si incassa di più anche dagli sponsor oltre che dall’organizzazione dei tornei o dei Gran Premi.
La diretta conseguenza di questo è che i protagonisti degli sport in questione diventano sempre più ricchi, perché tra gli ingaggi faraonici garantiti dai propri team, ed è il caso della Formula 1, e montepremi sempre più ricchi dei tornei, e stiamo parlando del tennis, il fatturato dei più bravi, che sono anche quelli più inseguiti dagli sponsor, può diventare davvero ingente.
Però, si sa, di vincere non ci si stanca mai e proprio la volontà di migliorarsi sempre e comunque, di non accontentarsi di quanto si è fatto neppure al termine di un’annata quasi perfetta rappresenta il segreto per restare in alto per anni. Proprio questa è la ricetta di Novak Djokovic. Il serbo ha infatti chiuso il proprio 2023 con la delusione della mancata vittoria della Coppa Davis.
E pensare che solo pochi giorni prima a Torino il numero uno del tennis mondiale alzava al cielo l’ottava coppa in carriera delle ATP Finals. Ma non si vincono 24 Slam e non si resta ad altissimi livelli fino a 36 anni se non si possiede un enorme spirito competitivo, così ecco la rabbia per il mancato trionfo con la propria nazionale.
Djokovic-Sinner, rivalità infinita: esplode la rabbia del serbo
Nole ha dato il massimo nella semifinale contro l’Italia, arrendendosi però a Jannik Sinner in singolare, dopo aver avuto in pugno il match nel secondo set, e poi nel doppio. Una piccola macchia al termine di una stagione che lo ha visto vincere tre Slam e perdere il quarto in finale a Wimbledon contro Carlos Alcaraz, eppure Djokovic è andato letteralmente su tutte le furie commentando il premio di miglior coach dell’anno assegnato dall’ATP.
L’associazione del tennis mondiale ha infatti deciso di premiare la coppia formata da Simone Vagnozzi e Darren Cahill, ovvero rispettivamente l’allenatore e il super coach di Sinner. Il loro contributo all’enorme crescita di cui è stato protagonista l’altoatesino è sotto gli occhi di tutti. O quasi, perché secondo Djokovic l’assegnazione non è stata giusta.
Sinner fa il pieno di premi agli ATP Awards: l’ironia di Djokovic
Il serbo ha infatti attaccato l’ATP via social, rivendicando i risultati ottenuti nell’anno solare e il lavoro del proprio coach Goran Ivanisevic: “Goran, suppongo che abbiamo bisogno di vincere 4 Slam su 4 per fare in modo che tu, forse (e dico forse), possa essere considerato coach dell’anno” l’ironico messaggio del Djoker
“Chiudere l’anno da numero 1 vincendo tre Slam e le ATP Finals e avere fatto la storia di questo sport non è abbastanza, mio caro coach…” ha concluso Djokovic, che si è comunque complimentato con Vagnozzi e Cahill. Non si registrano invece commenti del numero 1 del mondo al premio assegnato a Sinner di tennista più amato dai tifosi. Un riconoscimento forse ancora più prevedibile rispetto a quello di miglior coach…