“Esonerato a malincuore”: annuncio improvviso del direttore | Non c’è stato niente da fare
La stagione entra nel vivo e fioccano i cambi di allenatore: salta anche la panchina di una big del campionato, le parole della dirigenza.
I ringraziamenti, spesso e volentieri solo di rito, per il lavoro svolto, estesi ai componenti degli staff tecnici sempre più lunghi che li “scortano”, rappresentano l’accompagnamento fisso ai comunicati con le quali le società di tutto il mondo ufficializzano l’esonero di un allenatore.
Una decisione che, come si dice in questi casi, è l’unica possibile quando i risultati vengono a mancare e il gruppo non risponde più agli input di chi la guida, perché “sostituire un tecnico è possibile, cambiare 23 giocatori no”. Nella speranza, ovviamente, che la scelta del sostituto venga azzeccata e non sia messa in discussione già dopo poche settimane.
Parole che certo non sono sufficienti a lenire la delusione di un professionista, che continuerà sì a ricevere lo stipendio, ma che si trova privato della possibilità di svolgere il proprio lavoro. Quest’anno, però, il calcio italiano ha deciso di uniformarsi a quanto avviene nel resto del mondo, permettendo, pur entro certi limiti temporali, ad un allenatore esonerato di tornare a lavorare nella stessa stagione.
Chi ha perso una panchina, e così sarà fino al 20 dicembre, potrà infatti tornare a lavorare anche in un’altra squadra, e non solo in quella che lo aveva già sotto contratto, anche nella stessa categoria. Una svolta regolamentare della quale ha già usufruito Cristiano Lucarelli, assunto dal Catania 10 giorni dopo l’esonero subito dalla Ternana e che potrebbe riguardare diversi altri professionisti.
Serie B, esoneri non stop: salta anche la panchina del Südtirol
Solo in Serie B sono 10 le panchine saltate prima ancora della fine del girone d’andata. Metà delle squadre del campionato ha quindi già rinnegato le proprie scelte estive, ultima delle quali il Südtirol. La rivelazione dello scorso torneo cadetto ha infatti scelto di separarsi da Pierpaolo Bisoli, che ha pagato a caro prezzo la crisi di risultati dell’ultimo mese e mezzo.
Quella dei biancorossi nella scorsa stagione era stata un’autentica favola: matricola per la quale gli addetti ai lavori avevano pronosticato l’immediato ritorno in C, il Südtirol era partito malissimo con tre sconfitte nelle prime tre partite, salvo svoltare incredibilmente grazie a Bisoli, chiudere il campionato al 6° posto e spingersi fino alla semifinale playoff persa contro il Bari. Quest’anno però la magia pare essere svanita, come ammesso dal direttore sportivo Paolo Bravo.
“Qualcosa era venuto meno”: il Sudtirol spiega il divorzio da Bisoli
“La dinamica che ci aveva portato a ottenere un meraviglioso ambiente era venuta meno – ha detto il dirigente bresciano a TuttoB.com – Così, insieme al club, siamo arrivati a decidere a malincuore per l’esonero di mister Bisoli. Qui serve l’energia per fare bene e la coesione. Senza armonia, le mancanze di tutti diventano troppo importanti rispetto alla qualità”. Insomma, l’obiettivo è ricreare quel clima da piccolo mondo antico che forse era andato perso paradossalmente proprio dopo l’exploit della scorsa stagione.
Al posto di Bisoli è stato promosso dalla Primavera l’italo-svizzero Federico Valente, che gode della fiducia della società: “Il gruppo di lavoro resta lo stesso, quindi Valente non partirà da zero – ha aggiunto Bravo – Il nostro obiettivo è la salvezza e quindi la base è buona: abbiamo 17 punti, non uno”. Ambizioni rimesse nel cassetto, quindi, ma sognare è stato bello…