Il club si ribella, terremoto nella massima serie: “Vicinissimi ad una tragedia” | Stavolta crolla il sistema
Gli errori arbitrali, veri o presunti, fanno sempre discutere: il durissimo comunicato di un top club crea lo scompiglio.
Ogni mondo, pardon ogni campionato, è paese. Torneo che vai, polemiche che trovi, insomma, in particolare se si parla di arbitraggi discussi. Non che servissero conferme, ma quanto accaduto a distanza di poche ore sulla “rotta” Manchester-Napoli è in tal senso quanto mai paradigmatico.
Per una volta la “medaglia d’oro” in quanto a intensità delle proteste è andata proprio alla Premier League, dove l’erroraccio commesso da Simon Hooper all’ultimo secondo di Manchester City-Tottenham ha fatto infuriare tutti, ma proprio tutti, all’interno del club campione d’Europa.
C’è chi, come Pep Guardiola, ha cercato di mantenere il proprio tradizionale aplomb anche durante le interviste, ma anche chi a dispetto del proprio sangue estremamente nordico non è proprio riuscito a trattenersi, esplodendo tanto in campo, quanto sui social. Ci stiamo ovviamente riferendo a Erling Haaland, che per quel fischio improvvido del direttore di gara ha pure visto vanificarsi il proprio gesto di fair play.
Già, perché il super bomber norvegese si era subito rialzato dopo il fallo subito da, mandando in porta Jack Grealish, prima che l’arbitro commettesse quell’errore di precipitazione a cui quotidiani sportivi e tv di tutto il mondo hanno dovuto inevitabilmente dare spazio. Peraltro per il City al danno della vetta della classifica persa si è pure aggiunto il danno della nota della FA che ha lamentato la mancanza di fair play nelle proteste.
Calcio greco nel caos, incidenti e paura durante Volos-Olympiacos
Meno clamorosi sono stati i fatti di Napoli-Inter, ma la protesta del tecnico degli azzurri Walter Mazzarri, che non ha rilasciato interviste in protesta nei confronti della conduzione di gara di Davide Massa e delle valutazioni del Var, è stata particolarmente rumorosa”, tenendo il tema arbitrale di estrema attualità anche in Italia.
Purtroppo però proteste e accuse sono ormai all’ordine del giorno nel calcio ad ogni latitudine e l’ulteriore conferma è arrivata dal caos scaturito in Grecia al termine dell’ultima giornata di campionato. Del resto che ad Atene e dintorni il pallone sia qualcosa di più che “la cosa più importante tra le meno importanti”, per citare Arrigo Sacchi, è noto da tempo, ma quanto accaduto questa volta potrebbe lasciare il segno.
Olympiacos, il durissimo attacco ai vertici federali
Per la 13a giornata della Super League Volos e Olympiacos hanno pareggiato 2-2 al termine di una partita caratterizzata da accesissime proteste da parte di giocatori e dirigenti del club del Pireo nei confronti dell’arbitro Papapetrou, “reo” di aver annullato due gol all’Olympiacos e di non aver concesso tre rigori invocati dai biancorossi. Purtroppo a perdere la testa sono stati i tifosi, che hanno invaso il campo del Panthessaliko Stadium di Volos costringendo la polizia a utilizzare gas lacrimogeni.
In un comunicato l’Olympiacos ha usato termini durissimi, glissando sul comportamento dei propri tifosi per puntare il dito contro la Federazione e l’arbitro dopo un risultato che ha raddoppiato il distacco dal Panathinaikos capolista, ora a +4 sui rivali storici: “Quello che accadrà da ora in poi è incerto – si legge – La mafia continuerà il suo lavoro ogni settimana con arbitri, petardi e gas lacrimogeni come armi. Aspetteremo che accada una tragedia inimmaginabile prima che il governo si svegli e agisca?”. Insomma, tutto lascia pensare che il campionato proseguirà all’insegna di una tensione altissima, fuori e dentro i bollenti terreni di gioco della Super League.