Pioli scagionato, il responsabile è un altro: “È tutta colpa sua” | Individuato il vero problema
Staccato in campionato e in difficoltà in Champions, in casa Milan prende piede il dibattito sulla vera causa della crisi.
La disfatta casalinga subita contro il Borussia Dortmund nella penultima giornata della fase a gironi di Champions League ha acuito il momento di difficoltà che sta vivendo il Milan, solo parzialmente rischiarato dalla sofferta vittoria in campionato contro la Fiorentina.
Il rigore trasformato da Theo Hernandez aveva dato ossigeno alla squadra di Pioli in campionato, oltre che fatto recuperare due punti in classifica su Inter e Juventus, che poche ore dopo avrebbero impattato lo scontro diretto. La soddisfazione in casa rossonera è però durata poco, nonostante le condizioni particolari in cui aveva preso forma il successo sui viola.
Dietro al debutto in Serie A di Francesco Camarda, diventato il giocatore più giovane di sempre a giocare nel massimo campionato italiano, c’era infatti la profonda emergenza dettata dai tanti infortuni che hanno costretto Stefano Pioli a scelte obbligate tanto nella formazione iniziale, quanto nelle sostituzioni a gara in corso.
Non a caso contro la propria ex squadra il tecnico emiliano ha operato solo quattro sostituzioni, scegliendo di far mettere minuti nelle gambe al rientrante Loftus-Cheek e a risparmiare qualche minuto a Davide Calabria, proprio nell’ottica della cruciale gara di Champions del martedì successivo.
Milan, infortuni non stop: individuato il responsabile
A conti fatti la vera “notizia” della partita contro la Fiorentina è stata che l’organico del Milan non ha perso altri elementi per infortunio, circostanza verificatasi invece proprio contro il Borussia, quando il guaio muscolare patito da Malick Thiaw nel corso del secondo tempo ha condizionato il proseguimento della partita, e non solo.
Privo di altri difensori di ruolo, non essendo a disposizione né Kalulu, né Kjaer e neppure Pellegrino, Pioli è stato costretto a schierare Rade Krunic al fianco di Tomori, senza riuscire ad evitare che il Dortmund prendesse il sopravvento. Quello di Thiaw è stato il 25° infortunio subito dal Milan in appena tre mesi di stagione, 18 dei quali di natura muscolare. Numeri troppo elevati affinché i tifosi rossoneri non individuassero un capro espiatorio diverso rispetto all’allenatore.
Milan, il preparatore atletico Osti nel mirino dei tifosi
Il riferimento è a Matteo Osti, preparatore atletico del Milan, nonché fedelissimo dello stesso Pioli fin dal 2011. Il mirino del popolo rossonero si è quindi spostato verso il “professionista dei muscoli”, premiato come miglior preparatore nell’anno dello scudetto, ma ora accusato di aver sbagliato qualcosa a livello di preparazione. Un classico, in questi casi, perché di fronte a un’emergenza così forte e a tanti indisponibili in ogni reparto, dall’esterno l’attenzione si sposta su chi, insieme all’allenatore, ha organizzato carichi di lavoro e preparazione estiva.
Dalla società non sono trapelati commenti a riguardo, anche se oltre che quella di Pioli pure la posizione di Osti è finita sotto osservazione, come inevitabile che sia. Al momento però non sembra ipotizzabile un esonero del preparatore, come già accaduto nel 2017 con Emanuele Marra, preparatore atletico del Milan di Montella, che pagò con l’allontanamento proprio l’elevato numero di infortuni subiti dalla squadra in quella stagione.