“Lo fanno tutti tranne lui”: Sinner, è questo il suo grande segreto | Nessuno poteva immaginarlo
Jannik Sinner è ormai entrato nella storia del tennis non solo italiano: il retroscena su una sua abitudine stupisce tutti i tifosi.
Ci sono occasioni in cui gli antipasti possono essere molto più piacevoli delle portate principali. Del resto, si sa fin dai tempi di Giacomo Leopardi e del suo Sabato nel Villaggio, l’attesa di un evento può essere molto più emozionante dell’evento stesso.
Fuor di metafora gli appassionati di sport italiani che, complici i rigori di un inverno anticipato, hanno deciso di sacrificare la teorica gita dell’ultima domenica di novembre per starsene al caldo sul divano di casa per godersi la maratona di appuntamenti in calendario sono stati ripagati… solo in parte.
O meglio, con la sola parziale eccezione della Ferrari, il marchio italiano più famoso al mondo, ma che da troppi anni non riesce più a far palpitare gli sportivi italiani, da MotoGP e tennis sono venute quelle emozioni, attese solo in parte, che hanno trasformato il 26 novembre 2023 in una giornata di gloria e indimenticabile per i colori azzurri e invece mancate quasi del tutto durante l’attesissimo Juventus-Inter.
Il paragone è nato spontaneo con quel 1° agosto 2021, data simbolo di un’estate forse irripetibile per lo sport italiano, quando Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi seppero vincere due ori storici nei 100 metri e nel salto in alto a distanza di pochi minuti ai Giochi di Tokyo. Dall’Olimpiade al mondiale MotoGP, ancora italiano grazie a Pecco Bagnaia, e al trionfo in Coppa Davis il passo è stato breve.
Coppa Davis, un’impresa italiana: Sinner e compagni nella storia
Tuttavia se il pilota torinese della Ducati si appresta a entrare nel vasto olimpo dei più forti motociclisti italiani di ogni tempo, alle imprese della racchetta l’Italia non era abituata, o quantomeno non lo era più. L’impresa di Malaga è infatti coincisa solo con la seconda Davis vinta dagli azzurri, a 47 anni dal trionfo di Panatta e compagni a Santiago del Cile.
Nella storia entrano quindi i nomi del capitan Filippo Volandri e dei suoi ragazzi, Matteo Arnaldi, Simone Bolelli, Lorenzo Musetti, Lorenzo Sonego, ma soprattutto Jannik Sinner, che ha contribuito con l’impresa contro Novak Djokovic in semifinale nel singolare e in doppio, per poi mettere la ciliegina rullando Alex De Minaur nel match decisivo in finale contro l’Australia. Il talento di San Candido è ormai un fuoriclasse mondiale, che non smette di stupire anche grazie ai suoi comportamenti fuori dal campo.
Jannik Sinner “l’anti-divo”: il retroscena che ha lasciato tutti a bocca aperta
A svelare un retroscena del “Sinner segreto” è stato infatti Davide Fiore, ristoratore torinese che ha conosciuto Jannik durante le ATP Finals svoltesi proprio a Torino. In quell’occasione la cavalcata di Sinner si è fermata in finale contro Djokovic, ma in quei giorni l’ex allievo di Riccardo Piatti ha colpito tutto per la sua educazione e soprattutto la sua semplicità, evidenziata anche in piccoli gesti. Come quello di pagare personalmente il conto al ristorante.
Fiore lo ha svelato in un’intervista a La Gazzetta dello Sport: “Durante le Finals al nostro ristorante avuto praticamente tutti i big del tennis, ma Jannik mi ha colpito perché stato l’unico che è sempre venuto a pagare di persona per tutta la sua tavolata, senza delegare a qualcuno del suo staff o della sua famiglia”. Comportamenti da persona qualunque poco frequenti per chi è ormai un fuoriclasse conclamato. “È un ragazzo educato, alla mano, sempre disponibile con i tifosi. Non ha negato un selfie a nessuno all’interno del ristorante” ha aggiunto Fiore.