“È la mia ultima lotta”: ufficiale, il triste annuncio è arrivato | Nessun ripensamento
L’addio al calcio o alla propria nazionale è sempre un momento sofferto: il fuoriclasse ha deciso, tifosi sconsolati.
La carriera di un calciatore è fatta anche, e in qualche caso particolare soprattutto, di sfide. Da cercare di vincere con se stessi, con i propri limiti fisici e pure anagrafici, ma a volte anche nei confronti dell’opinione pubblica.
Perché una sfida può anche essere letta come una rivincita da prendersi dopo qualche stagione deludente sul piano del rendimento, o magari trascorsa più a guardare che in campo, a causa delle conseguenze di un grave infortunio o semplicemente per le scelte di un allenatore con il quale il feeling si era esaurito, o semplicemente non era mai scattato.
Del resto oggi la parabola di un giocatore può durare anche 25 anni, tra debutti nel grande calcio in età molto verde e ritiri alla soglia dei 40 anni, dal momento che scrivere la parola fine a quello che da bambini pareva essere solo un sogno è difficile per tutti, a prescindere dal livello che si sia raggiunti.
Come ci si può reinventare in un mestiere completamente differente, pur essendo sostanzialmente ancora giovani? Perché per tanti la vita può cominciare a 40 anni o poco dopo, ma se fino a quel momento si è, giustamente, pensato solo ad allenarsi e a girare il mondo per giocare, la montagna da scalare può sembrare ripidissima.
Angel Di Maria dice basta: l’addio alla nazionale è definitivo
“Ho paura di cosa mi possa riservare la vita dopo il ritiro”. Quante volte è capitato di leggere, magari con stupore, una frase di questo tenore pronunciata anche da fuoriclasse del calcio, da Francesco Totti a Zlatan Ibrahimovic? Certo, avere un buon tenore di vita può anche permettere di prendersi qualche rischio, anche a livello economico, imboccando strade coraggiose per il dopo-calcio o avviando singolari start up.
Detto questo non bisogna trascurare l’altra faccia della medaglia, che ha il volto di chi sa perfettamente quando è arrivato il momento di dire basta col calcio giocato e che pensa che per decidere cosa fare “da grandi” ci sarà tempo una volta che i riflettori si saranno spenti, almeno parzialmente. È questo il caso di un fresco ex della Serie A come Angel Di Maria, che ha ribadito la decisione di dire addio alla propria nazionale.
Di Maria, i record ancora possibili con l’Argentina
L’ex Real Madrid è tornato la scorsa estate al Benfica, da svincolato dopo una stagione con poche luci alla Juventus. Con la maglia delle Aquile, dove il Fideo aveva militato tra il 2007 e il 2010 all’inizio della propria carriera europea, la stella dell’attaccante è tornata a splendere, ma non abbastanza per convincerlo a spostare in avanti l’addio all’Argentina, già fissato nell’estate 2024.
“La decisione è stata presa. La Copa América sarà la mia ultima grande competizione – ha detto Di Maria in un’intervista a Talks at Google – So che potrei continuare a giocare in Nazionale, ma non voglio togliere spazio ai giovani che hanno grandi potenzialità”. Insomma, dopo aver coronato il sogno di diventare campione del mondo in Qatar lo scorso inverno, Di Maria cercherà la prossima estate negli Usa di confermarsi sul tetto del continente con la Seleccion, per poi porre fine allo splendido viaggio con l’Albiceleste, iniziato nel 2008 e che lo vede attualmente al 4° posto della classifica delle presenze con 135 caps, a -12 dal secondo posto di Javier Mascherano.