“Uno dei giorni peggiori della storia”: rissa furibonda nella sede del club | Società nel baratro
La stagione calcistica entra nel vivo tra campionati nazionali e Champions League, ma una big d’Europa è travolta da un caos inatteso.
La Champions League 2023-’24 si appresta a vivere il rush finale della fase a gironi, con la disputa delle ultime due giornate tra la fine di novembre e metà dicembre che definiranno il tabellone degli ottavi di finale. Un evento a proprio modo storico e che non si ripeterà a partire dalla prossima stagione.
Già, perché a partire dall’edizione 2024-’25 il più importante torneo europeo per club cambierà radicalmente pelle, dicendo addio ad una formula ormai consolidata, quella che aveva accompagnato la nascita stessa del torneo che, nel 1991, prese forma dalle “ceneri” della leggendaria Coppa dei Campioni.
Dal prossimo settembre infatti spariranno gli otto gironi da quattro squadre con due promozioni agli ottavi e la terza “retrocessa” in Europa League, bensì un unico maxi-raggruppamento da 36 squadre, quindi quattro in più di quelle attuali, ciascuna delle quali incontrerà quattro avversarie in casa ed altrettante in trasferta.
Le prime 8 accederanno direttamente agli ottavi, mentre gli altri quattro posti per l’eliminazione diretta saranno assegnati tramite playoff disputati dalle squadra tra il 9° e il 24° posto. Più complicato a dirsi, che a farsi, ma intanto c’è da concentrarsi su quest’edizione che si concluderà con la finale del 1° giugno a Wembley.
Calcio portoghese sotto shock: Benfica in crisi, Porto nel caos
L’Italia può ancora portare quattro squadre su quattro al turno successivo, un en plein invece sicuramente già svanito per altre potenze del calcio continentale. Su tutte la Germania, già certa dell’eliminazione dell’Union Berlino, ma anche il Portogallo, dove fa sensazione la crisi del Benfica, spintosi fino ai quarti nella scorsa edizione ed ora fermo a zero punti dopo quattro giornate nel girone che comprende anche l’Inter.
Una crisi improvvisa e per certi versi inspiegabile, se si pensa che le Aquile veleggiano al comando del proprio campionato, dove la squadra allenata da Schmidt è in piena corsa per confermarsi campione dopo il titolo del 2023. Le rivali storiche Sporting e Porto comunque non si danno per vinto, sebbene i Dragoes non stiano vivendo un buon momento soprattutto fuori dal campo, sfociato con i clamorosi fatti che hanno caratterizzato l’assemblea dei soci.
Porto, il Cda si trasforma in un ring: rissa clamorosa
Lo scorso 14 novembre, infatti, si è assistito a vere e proprie scene di follia, presso la Dragao Arena, dove i soci del Porto si sono riuniti per votare alcune proposte di cambiamento dello statuto societario. Proposte evidentemente non condivise da tutti, se è vero che al culmine del dibattito uno dei membri del CdA, in contrasto con alcuni colleghi, è stato allontanato con la forza.
Questo fatto ha letteralmente scatenato il caos, causando scontri fisici sfociati in una maxi risa che hanno costretto a sospendere la seduta attorno a mezzanotte ed aggiornarla al 20 novembre. Il club ha stigmatizzato l’accaduto con un comunicato sui profili social: “Uno dei giorni più neri nella storia del Porto. La società ha bisogno di ritrovarsi nei principi e nei valori che ha” le parole di Andrè Villas Boas, ex tecnico dei Dragoes, tra i candidati alla presidenza. L’attuale allenatore, Sergio Conceiçao, dovrà isolarsi da tutto e concentrarsi sulla squadra, in piena corsa per la qualificazione agli ottavi di Champions nel girone del Barcellona, primo con soli tre punti di vantaggio.