“Ci tornerei subito”: tradimento Lazio | Per i biancocelesti una coltellata in petto
Piove sul bagnato in casa biancoceleste: alle difficoltà in campionato si aggiunge una clamorosa notizia dal mercato.
Napoli e poi Roma, Atalanta e Lazio a pari merito. È questo, considerando solo le big della Serie A, il “podio al contrario” del campionato mettendo a confronto le classifiche del campionato attuale e di quello scorso dopo 12 giornate.
I campioni d’Italia, freschi di cambio di allenatore con Walter Mazzarri chiamato a sostituire Rudi Garcia, hanno infatti ben nove punti in meno rispetto alla marcia sostanzialmente trionfale di cui fu protagonista un anno fa la squadra di Luciano Spalletti, avviata verso uno scudetto di fatto ipotecato già prima della pausa della Serie A per il Mondiale in Qatar.
Sette invece sono i punti in meno ottenuti rispetto allo stesso periodo della scorsa stagione dai bergamaschi e dalle due squadre della Capitale. Per la Dea il gap può essere spiegato anche con la partecipazione all’Europa League, dal momento che lo scorso anno la squadra di Gasperini non partecipava a nessuna competizione internazionale.
Simile la motivazione che si può avanzare per spiegare la flessione della Lazio, che dodici mesi fa di questi tempi era alle prese con la fase a gironi di Europa League, affrontata con un turnover assai superiore rispetto a quello che Maurizio Sarri ha potuto attuare quest’anno in Champions League. Certo non può però bastare questo a spiegare l’involuzione vissuta dai biancocelesti anche a livello di gioco.
Mercato Lazio, fulmine a ciel sereno: un big può dire addio
Il derby giocato prima della sosta, avaro di emozioni e che ha visto le due squadre farsi prendere dalla paura di perdere nel secondo tempo, ha rappresentato la fotografia migliore dell’attuale momento di entrambe le squadre romane, comunque non lontane in classifica dalla zona Champions League.
La Lazio paga anche il pessimo inizio di stagione e il misero punticino raccolto nelle prime tre giornate, figlio anche del lento inserimento dei tanti nuovi acquisti portati dal mercato estivo. A gennaio peraltro non è escluso che il ds Fabiani e il presidente Lotito regalino altre pedine a Sarri, il quale però rischia di dover fare a meno di uno dei propri pupilli in attacco.
Lazio, Pedro chiama il Barcellona: Maurizio Sarri nei guai
La permanenza in biancoceleste di Pedro è infatti tutt’altro che certa dopo che l’attaccante spagnolo ha confessato il proprio sogno per la parte finale della carriera, quello di tornare al Barcellona: “Se Xavi mi chiamasse, prenderei un volo veloce e prima che possa riattaccare io sarei qui. So che è difficile, soprattutto per l’età, ma mi piacerebbe molto, sarebbe la fine perfetta per la mia carriera” ha svelato l’ex Roma in un’intervista a Betevé.
Parole che non faranno troppo piacere a Sarri e ai tifosi della Lazio, che hanno in Pedro uno dei propri idoli dopo il suo arrivo dalla Roma nel 2021, ma comprensibili da un certo punto di vista. Pedro, infatti, nativo di Tenerife, è arrivato a Barcellona a 17 anni nel 2004 per poi diventare un tassello chiave delle squadre stellari di Guardiola prima e Luis Enrique poi tra il 2007 il 2015, prima di trasferirsi al Chelsea, dove è rimasto per cinque stagioni e dove ha conosciuto Sarri. Con 25 trofei, 23 dei quali con i club, Pedro è uno dei giocatori più titolati della storia del calcio, oltre che l’unico ad aver vinto tutti i principali trofei per nazionali e per club. E 20 di quei titoli sono stati vinti proprio con il Barcellona…