“A 34 anni è il migliore”: bomba da Coverciano | È lui il giocatore chiave
Per l’Italia è scoccata l’ora delle due partite chiave per la qualificazione ad Euro 2024: l’arma in più degli Azzurri è inattesa.
Due vittorie, un pareggio e una sconfitta. Se parlassimo di una squadra di club, il ruolino di Luciano Spalletti nelle prime quattro partite alla guida della nazionale italiana sarebbe soddisfacente. Quantomeno da Champions League, pensando a una teorica classifica di campionato.
La situazione è in realtà come noto ben diversa, dal momento che sempre di una classifica si sta parlando, ma di un girone, quello di qualificazione ad Euro 2024, con quattro squadre e che prima delle quattro gare che hanno aperto la gestione tecnica dell’ex allenatore del Napoli l’Italia era stata capace di raccogliere solo tre punti tra Malta e Inghilterra.
Insomma, a conti fatti agli Azzurri in una tabella di marcia ideale mancano proprio i due punti non ottenuti in Macedonia al debutto di Spalletti, senza i quali si sarà costretti ad affrontare con il cuore in gola la sfida di ritorno contro i giallorossi a Roma e quella paragonabile a un vero e proprio spareggio di Leverkusen contro l’Ucraina.
Addossare troppe responsabilità all’allenatore campione d’Italia in carica sarebbe comunque ingeneroso e non solo perché ogni inizio di una nuova gestione tecnica porta con sé un pizzico di emozione, ma soprattutto una dose di incertezza legata alle nuove direttive tecnico-tattiche e pure alle motivazioni in più messe in campo dagli avversari.
Italia, il nuovo gruppo di Spalletti prende forma tra ritorni ed esclusioni
Una nuova Italia sta crescendo, giovane, ma anche sfrontata sul piano tattico, seppur ancora con qualche cosa da limare, come si è trapelato chiaramente tra le luci e le ombre della notte di Wembley. Sperimentali sono state anche le prime convocazioni di Spalletti, che come ogni commissario tecnico sta già iniziando a far discutere tra “ripescaggi” eccellenti e bocciature clamorose.
Detto che, se davvero l’Italia volerà a Euro 2024, il campionato fornirà al selezionatore le giuste indicazioni per comporre la miglior lista dei 23 possibile per la Germania, la rinuncia a pilastri dell’era Mancini come Verratti e Immobile, quest’ultimo convocato solo a settembre, fa discutere quasi quanto il rilancio in pianta stabile di un “over” sul cui rendimento non ci sono però ombre.
Fiorentina e nazionale, la rinascita di Giacomo Bonaventura: “Mai così decisivo”
Stiamo parlando di Giacomo Bonaventura, che a 34 anni compiuti sta vivendo letteralmente una seconda giovinezza. L’ex fantasista di Atalanta e Milan è tornato in nazionale grazie all’ottimo rendimento mostrato alla Fiorentina, dove in 12 giornate ha già realizzato cinque gol e messo a segno due assist. Il record personale in Serie A, di sette gol, fissato nel 2013 con l’Atalanta e bissato due anni dopo con il Milan, è già a un passo.
La fiducia di Spalletti è stata ripagata già con un gran gol nel 4-0 di ottobre contro Malta, ma Jack non sembra volersi fermare. Il feeling con Vincenzo Italiano è ottimo e anche con Spalletti la sintonia è stata immediata. “Questo è il miglior Bonaventura della sua carriera, malgrado l’età” ha dichiarato il noto radiocronista Rai Giovanni Scaramuzzino. Difficile dargli torto e allora tutto fa pensare che per Bonaventura si sia aperta una seconda vita in azzurro del tutto inaspettata, ma meritata, e dalla durata imprevedibile…