Caso Lindstrom, non vede il campo per un solo motivo | Finalmente svelato il mistero dell’anno
L’attaccante esterno danese è stato l’acquisto più dispendioso dell’estate del Napoli, ma sta trovando poco spazio: ecco perché.
La durata extra-large del mercato estivo consente ormai a presidenti e direttori sportivi di programmare con calma le mosse da realizzare nel corso dei 60 giorni ufficiali di trattative, che sono poi molto di più considerando che le negoziazioni partono ben prima della data canonica del 1° luglio.
Il tempo per analizzare in profondità le caratteristiche della rosa già a disposizione e capire dove e come intervenire, su che tipo di giocatori puntare e a quale fascia di prezzo questi debbano appartenere di certo non manca, eppure lo scenario più classico e pressoché fisso di ogni fine agosto è sempre lo stesso e vede il numero di affari moltiplicarsi nelle ore precedenti alla chiusura della sessione.
I motivi sono molteplici, dalla necessità/volontà di attendere il responso delle prime partite vere, quindi le prime giornate di campionato, fino ad una ragione meramente economica, ovvero il risparmio di un paio di mensilità di stipendio se gli innesti vengono fatti prima che inizi settembre-.
Un aspetto, quest’ultimo, da non sottovalutare in particolare se si punta ad assicurarsi giocatori già affermati o al contrario talenti in rampa di lancio a livello internazionale, decisi a fare il primo salto di qualità della carriera solo di fronte a un significativo scatto a livello di stipendio garantito da un club di prima fascia.
Napoli, mistero Lindstrom: acquisto top… per la panchina
Se poi si sta parlando di una squadra come il Napoli, reduce da una stagione da sogno coronata dalla conquista dello scudetto, era quasi fatale immaginare che il mercato si sarebbe vivacizzato solo nella parte finale, essendo il club riuscito a trattenere due gioielli su tre, ovvero Kvaratskhelia e Osimhen, con il solo Kim ceduto al Bayern Monaco. Ecco allora che l’acquisto “ciliegina” da parte degli azzurri sarebbe dovuto essere quello del talentino danese Jesper Lindstrom, prelevato dall’Eintracht per 25 milioni.
Il condizionale è però d’obbligo, perché i primi due mesi abbondanti di stagione hanno trasformato l’esterno offensivo classe 2000 nel più classico degli oggetti misteriosi. A dirlo è il minutaggio che Rudi Garcia ha fin qui riservato al nazionale danese, partito titolare appena una volta, a Lecce, e autore di prestazioni non esaltanti. Alla vigilia della gara di Champions contro l’Union Berlino Garcia non si è nascosto sul tema, pronunciando parole forti in conferenza stampa.
Napoli, Garcia stronca Lindstrom: che stilettate in conferenza stampa
“Per pretendere la presenza dall’inizio, ogni calciatore deve dimostrare che può aiutare la squadra facendo dei gol, degli assist e difendendo bene – le parole dell’ex tecnico della Roma – Chi è più bravo a fare questo inizia più spesso degli altri. Per questo Politano e Kvaratskhelia giocano di più”. Una vera e propria stoccata per Lindstrom, pur senza nominarlo, confermata dallo score dell’esterno, che in effetti in maglia Napoli non ha ancora confezionato gol e neppure assist.
Certo il dibattito è aperto, perché se un periodo di ambientamento al calcio italiano va concesso a tutti i nuovi arrivati, compresi giocatori sulla carta più forti del danese, è altrettanto chiaro che non mettere minuti nelle gambe, non approfondire giocando la conoscenza di compagni e avversari rallenta l’inserimento. La concorrenza in casa Napoli in attacco è agguerrita, ma anche la società si aspetta che Lindstrom, uno dei maggiori investimenti del club negli ultimi anni, trovi sempre più spazio nella seconda parte di stagione.