Spalletti, che smacco! Il CT snobbato proprio da lui | Non ne vuole sapere nulla
Le due partite decisive per la qualificazione a Euro 2024 sono sempre più vicine, ma per il selezionatore azzurro arriva una doccia fredda.
Il gran giorno sta per arrivare. Anzi, “i gran giorni”, perché dopo il pesante ko di Wembley contro l’Inghilterra l’Italia di Luciano Spalletti è attesa dai due impegni determinanti per la qualificazione diretta a Euro 2024.
Se infatti l’attenzione generale è rivolta alla sfida del 20 novembre a Leverkusen contro l’Ucraina, rivale diretta per il secondo posto nel Gruppo C alle spalle dell’Inghilterra che darà il pass verso l’Europeo senza passare dalla tagliola dei playoff, non meno importante sarà la gara del 17 novembre a Roma contro la Macedonia del Nord.
Per la serie fantasmi che ritornano, perché un anno e mezzo dopo l’incubo ancora vivo della sconfitta di Palermo contro la stessa Macedonia, costata la mancata qualificazione al Mondiale 2022, ci sarà da vendicare anche il grigio 1-1 dello scorso 9 settembre a Skopje, nella partita che ha segnato il debutto di Spalletti sulla panchina dell’Italia.
Vincere la gara dell’Olimpico sarà determinante per far fruttare la gara in meno che gli Azzurri hanno giocato rispetto all’Ucraina e per non presentarsi a Leverkusen con l’obbligo di vincere per strappare la qualificazione all’ultimo. Quanto fatto intravedere dalla nazionale nelle prime partite del nuovo corso è incoraggiante, ma l’importanza della posta in palio renderà la doppia sfida particolarmente delicata.
Italia, c’è il tabù Macedonia sulla strada di Euro 2024
L’ex allenatore del Napoli sta formando un gruppo giovane e animato dalla voglia di fare sempre la partita, come si è visto a Wembley, dove anzi ci si è fatti prendere troppo dall’entusiasmo, finendo per offrire il fianco alle ripartenze di Kane e compagni. Contro Macedonia e Ucraina servirà più sagacia tattica, ma Spalletti non dovrebbe stupire in sede di convocazione.
Le ottime risposte che sta dando Gianluca Scamacca, autore a Londra del primo gol con l’Italia, fanno pensare che l’ex West Ham possa essere il titolare del ruolo di centravanti, ma non si può scartare neppure l’ipotesi Giacomo Raspadori, in forma smagliante con il Napoli. Difficile invece pensare che ci sia spazio per l’acciaccato Mateo Retegui, ma quel che è certo è che non ci sarà un altro oriundo eccellente.
Niente Italia, la decisione di Matias Soulé gela Spalletti
Matias Soulé infatti non vestirà la maglia della nazionale italiana. Il talentino argentino classe 2003, scoperto dalla Juventus a 17 anni al Velez Sarsfield e rivelazione del primo scorcio di campionato al Frosinone, ha infatti scelto di rispondere alla chiamata della Seleccion campione del mondo, declinando gentilmente quella di Spalletti: “Ho parlato con Spalletti e lo ringrazio, ma mi sento argentino” le sincere parole del fantasista al termine della gara di Coppa Italia tra Torino e Frosinone.
Sfuma quindi per gli appassionati italiani e soprattutto per il ct la possibilità di vedere in azzurro un giocatore dal futuro assicurato e che sembra destinato a tornare alla Juventus al termine della stagione per recitare un ruolo da protagonista. Del resto Soulé ha già rappresentato l’Argentina a livello giovanile ed è già stato convocato più volte dal ct dela nazionale maggiore Lionel Scaloni, pur senza debuttare ufficialmente. Per questo era vivo il “sogno” di Spalletti, che si è però spento sul nascere.