“È il nuovo Pirlo”: a Milano si sogna in grande | Con lui è un centrocampo stellare
Il segreto di ogni squadra vincente è in mezzo al campo: tifosi in festa per le giocate dell’erede del fuoriclasse bresciano.
Quali sono le caratteristiche di un bravo allenatore? Il dibattito è aperto e non da oggi. Negli ultimi tempi, anzi, la contrapposizione è solo tra “giochisti” e “risultatisti”, dicotomia che semplifica un po’ troppo tutto quello che si nasconde dietro al lavoro quotidiano del responsabile tecnico di una squadra
Di certo valorizzare le caratteristiche dei giocatori che si hanno a disposizione, adattando se necessario il proprio credo calcistico di partenza, e cercare di ottenere risultati proponendo un calcio gradevole, ma anche efficace, rappresentano qualità che non possono mancare nel bagaglio di un mister che punta a sedersi sulle panchine dei top club europei.
Poi, come in ogni settore, un pizzico di improvvisazione e di inventiva, magari anche di follia, non guasta. Questa può ad esempio palesarsi nel cambiare il ruolo ad un giocatore che già si era affermato in una determinata posizione di campo. Anche così del resto sono nate alcune intuizioni che hanno cambiare la carriera dei diretti interessati. Ma non solo.
Già, perché non si può negare che le illuminazioni avute da Pep Guardiola e Luciano Spalletti nel reinventare come “falsi centravanti” Lionel Messi e Francesco Totti abbiano dato un impulso nuovo ai percorsi dei due giocatori, che già campioni lo erano diventati in altre posizioni, oltre che dare lustro alle carriere dei due allenatori.
L’Inter vola con il suo centrocampo stellare: ecco il segreto
E che dire della genialata del compianto Carlo Mazzone, che ha trasformato Andrea Pirlo da un fantasista inespresso in uno dei registi più forti della storia del calcio? Gli esempi sarebbero tanti, da Gianluca Zambrotta, reinventato da Marcello Lippi esterno difensivo da ala d’origine, fino al recentissimo caso di Weston McKennie, che Allegri sta impostando esterno a tutta fascia.
Per restare all’attualità del campionato in corso, l’Inter capolista sta macinando punti trascinata dalla qualità del proprio centrocampo. Oltre alla vena realizzativa di Lautaro Martinez, infatti, il reparto mediano è il punto di forza della squadra di Inzaghi, che tra titolari e alternative ha solo l’imbarazzo della scelta al momento di stilare la formazione. L’arma in più è però in particolare proprio quella del “nuovo Pirlo”.
“Calhanoglu nuovo Pirlo”: Inter pazza per il suo nuovo regista
La vittoria contro l’Atalanta porta infatti due firme in bella evidenza. Quella di Lautaro, autore dello straordinario gol del raddoppio, e quella di Hakan Calhanoglu, che ha trasformato il rigore del vantaggio dopo la straordinaria apertura “no look” per Darmian, che si è procurato il tiro dal dischetto. Il turco sta ripercorrendo proprio la carriera di Pirlo, essendo stato reinventato da Inzaghi come regista davanti alla difesa dopo anni da trequartista.
L’idea sta dando risultati eccellenti, al punto che l’ex Milan ha prima rubato il posto a Brozovic nella scorsa stagione per poi imporsi adesso tra i migliori metronomi del calcio mondiale. Dalla stampa italiana si sprecano proprio i paragoni con Pirlo, per la facilità con la quale il turco vede giocate “proibite” ai più. Con Hakan in regia la mediana dell’Inter si è infatti potuta permettere l’inserimento in pianta stabile di Henrikh Mkhitaryan come interno, componendo così quello che con Barella e due esterni di spiccate attitudini offensive come Dumfries e Dimarco forma una delle linee di centrocampo più forti d’Europa.