Sinner trionfa, tanto successo grazie a questo | Ecco com’è diventato un vincente
Il tennista altoatesino sta vivendo l’anno della definitiva consacrazione: un’inattesa rivelazione sorprende i fans.
Quanto dura la stagione tennistica? Domanda da un milione di dollari, se è vero che lo sport della racchetta, alla pari di tanti altri, richiede ormai agli atleti sforzi lunghi quasi un anno solare. Certo è difficile chiedere agli assi del tennis di mantenere un buon stato di forma così a lungo, per cui operare delle scelte è inevitabile.
Un po’ come accade nel ciclismo, insomma, sport nel quale il dibattito è aperto. Gli atleti più amati dagli appassionati, si sa, sono quelli che gareggiano da febbraio a ottobre, mese nel quale termina la stagione.
Tornando al tennis, il 2023 si concluderà con l’ultimo Masters 1000, quello di Parigi-Bercy e poi con le ATP Finals di Torino, annuale e spettacolare “adunata” di stelle e riservato ai migliori interpreti della stagione. Facile immaginare che al Pala Alpitour del capoluogo piemontese ci sarà lotta serrata tra i grandi protagonisti di un anno solare che ha regalato match spettacolari e tra questi un posto di riguardo lo avrà anche Jannik Sinner.
Il campione altoatesino ha vissuto l’anno della propria consacrazione, trionfando in quattro tornei e raggiungendo il proprio best ranking, la posizione numero 4 della classifica ATP. Ma questo sembra essere solo il primo passo dell’ascesa di Jannik.
Jannik Sinner, alle origini di un campione
Il 2023 di Sinner è partito con il trionfo nel 250 di Montpellier, è proseguito con la storica prima vittoria in un Masters 1000, ad agosto a Toronto, ed è proseguito con la doppia affermazione nei 500 di Pechino e Vienna. Ovviamente non è finita qui, perché dopo i successi (ripetuti) su Alcaraz e quello su Medvedev in Austria resta solo il “tabù” Novak Djokovic. In attesa di salire ancora anche in classifica, ci si chiede quali siano i segreti di colui che è destinato a diventare il più forte e titolato tennista italiano di sempre.
Il primo, ovvio, non può che essere il talento naturale, quello che si ha dalla nascita e che emerge da piccolissimi, appena si inizia a praticare lo sport che sarebbe diventato una professione. Il caso di Sinner non ha fatto eccezione, seppure nel caso di Jannik la prima passione sportiva sia stata lo sci, prima che l’amato nonno, da poco scomparso, non lo “orientasse” in maniera definitiva verso un altro tipo di… racchetta.
Il segreto di Sinner: “Ecco cosa mi dà una carica speciale”
E a proposito di famiglia, in una recente intervista a La Stampa l’azzurro ha confessato un’altra, dolce abitudine che possiamo annoverare tra i piccoli, grandi “segreti” della sua ascesa: “A Vienna abbiamo fatto colazione insieme tutta la settimana con i miei genitori. Di solito capita solo quando sono a casa, ma per uno, due giorni al massimo, quando vado a trovare i nonni che sono anziani, qui è stato diverso” ha teneramente confessato Jannik, affermando di avere ricevuto in questo modo una “carica” speciale.
Cosa aggiungere di più, se non che Sinner sembra avere tutte le caratteristiche del “campione della porta accanto”? Chissà se il successo crescente lo farà cambiare, ma chi lo conosce bene, compreso l’allenatore Simone Vagnozzi e il super coach Darren Cahill, fondamentali per il suo salto di qualità. “I miei genitori erano contenti per la vittoria, ma lo sono soprattutto quando mi vedono felice – ha aggiunto Sinner – E per me è importante sapere che lo sono anche loro”.