Conquistò tutto con Allegri e Berlusconi | Ora è finito malissimo: svincolato dall’1 luglio
Mister e Presidente gli diedero una chance importante: dopo una carriera di tutto rispetto, le difficoltà attuali a trovare squadra.
C’era una volta, nel 2010… una squadra che da anni aveva smarrito la verve che da sempre l’aveva contraddistinta, permettendogli di trionfare in Italia, in Europa e nel Mondo.
Stiamo ovviamente parlando del Milan di Berlusconi, probabilmente l’ultima versione vincente in ordine cronologico: dopo l’exploit del 2007 in cui vinsero tutto quello che c’era da vincere, i rossoneri avevano vissuto stagioni opache e prive di idee. Serviva dunque una nuova linfa, dopo l’esperimento (riuscito a metà) di Leonardo e il suo 4-2-fantasia, troppo instabile nei dettami del calcio moderno.
Ecco dunque che la scelta ricadde su una giovane promessa italiana, in quel momento reduce da ottime stagioni nella piccola Cagliari: Massimiliano Allegri fu chiamato per ricostruire un ciclo vincente e così è stato.
Per farlo, la rosa che gli venne messa a disposizione fu straordinaria in ogni reparto e i rinforzi arrivarono di prima classe: con loro, fu messo in pratica il leggendario 4-3-1-2 (il modulo preferito dal presidente), completissimo in mezzo al campo e sulle fasce.
La campagna trasferimenti faraonica
Sarebbe bastato un nome solo per spostare gli equilibri di quel meritatissimo scudetto: Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese fu preso a prezzo di saldo dal Barcellona, che non vedeva l’ora di liberarsene dopo che la stagione precedente Messi e Guardiola dovettero scontrarsi con la sua leadership.
Oltre a Ibra, arrivò tra gli altri Kevin Prince Boateng (determinante nel ruolo di trequartista durante la stagione), Mark Van Bommel (metronomo fondamentale che delle volte fu preferito a Pirlo) e Robinho, prelevato l’ultimo giorno di mercato del 2011 per 18 milioni di euro dal Manchester City.
Ve lo ricordate? C’era anche lui
Nell’epoca in cui le famose comproprietà erano all’ordine del giorno, quell’anno il Milan acquistò dal Genoa (suo storico partner di trattative in quegli anni) Sokratis Papastathopoulos, difensore greco classe 1988 come centrale di emergenza. Non andò benissimo, seppur le sue 5 presenze certificarono la medaglia da Campione d’Italia messa al collo a fine stagione. L’estate successiva, il Genoa riscattò l’altra parte del cartellino e lo spedì in Germania, direzione Werder Brema.
Da lì, partì una buona carriera che lo vide vestire maglie prestigiose come quelle di Arsenal e Borussia Dortmund, prima di accasarsi in patria all’Olympiacos. Scaduto il contratto lo scorso luglio, il difensore è rimasto svincolato e lo è tuttora, anche se sembra in procinto di rinforzare il pacchetto arretrato del Betis, in Liga.