‘Sto male, lascio il club’: i problemi di salute spaventano i tifosi | Comunicazione scioccante
La squadra è alle prese con un momento delicatissimo, al quale si aggiunge una drammatica vicenda personale.
Quando le cose vanno male, si può stare sicuri che andranno peggio. Quale altro settore come lo sport può essere usato come dimostrazione pratica dell’efficacia della Legge di Murphy? I motivi che possono essere individuate sono molteplici, ma la realtà è proprio questa.
Sì, perché ogni tipo di sport a livello professionistico è legato a dinamiche che viaggiano su binari paralleli. L’aspetto tecnico, legato ai risultati, vanno su una… “rotaia”, ma al suo fianco ce n’è un’altra, quella legata alla dimensione psicologica del singolo o del gruppo se si parla di sport di squadra.
Insomma, non sempre l’esito di una partita è direttamente proporzionale agli sforzi profusi e all’impegno mostrato durante gli allenamenti. Al contrario, proprio in particolare quando le cose iniziano ad andare male, si possono innescare meccanismi negativi, anche, ma non solo, attraverso episodi sfortunati, che rischiano di creare conseguenze a lungo termine.
Tutto questo colpisce particolarmente proprio quando si parla di sport di squadra, perché fa effetto pensare che nonostante più di 20 professionisti, nel caso del calcio, più l’allenatore e il suo staff, remino nella direzione giusta, una crisi possa sembrare quasi irreversibile. Se poi si parla di un grande club, partito con l’ambizione di vincere o primeggiare, è ancora più difficile le cause di quella magia al contrario che può durare a lungo.
Ajax, il dramma nella crisi: la decisione che preoccupa tifosi e società
Nella maggior parte dei casi, proprio come succede nelle società più piccole che hanno obiettivi “meno nobili” la soluzione più semplice è quella che porta all’esonero dell’allenatore, oltre che quella più logica, almeno prima che riapra il mercato. Non sempre però si tratta di un provvedimento risolutore, dal momento che sono diversi i casi di squadre nelle quali si avvicendano anche tre o quattro tecnici in un anno. In casa Ajax si spera di non arrivare a questo punto per porre rimedio alla peggior crisi della storia del club.
L’esonero di Maurice Steijn, il tecnico ex Sparta Rotterdam rivelazione della scorsa Eredivisie, è stato di fatto necessario dopo l’avvio shock che ha portato i Lancieri al penultimo posto dopo le prime sette partite giocate in campionato. Al successore spetterà il compito di far uscire la squadra dal tunnel, ma intanto la crisi di risultati aveva già fatto una vittima illustre pochi giorni prima. L’ex Real Madrid, e Milan, Klaas-Jan Huntelaar, costretto a lasciare il club per motivi di salute.
“Troppo stress”: Klaas-Jan Huntelaar lascia l’Ajax
L’ex centravanti, anche dello stesso Ajax, che aveva lasciato il calcio giocato nel 2021, era entrato nella dirigenza dei lancieri nel 2022 come consulente di mercato, per poi assumere compiti più importanti dopo l’allontanamento del ds Mislintat. Il distruttivo inizio di stagione lo ha però provato nel profondo al punto da doversi dimettere a causa di un’aggressiva forma di stress. “Sono esaurito” le preoccupanti parole con cui Il Cacciatore ha spiegato la propria, dolorosa scelta.
Si tratta di fatto del popolare “burnout”, ovvero quel limite di mix tra tensione emotiva e stress che nessun lavoratore può permettersi di superare, in alcun campo, pena l’obbligo di fermarsi. Può far discutere associare questo serio problema al mondo del calcio, ma evidentemente l’inattesa crisi che ha colpito la squadra e il profondo attaccamento di Huntelaar verso il club nel quale è cresciuto e vissuto stagioni importanti ha prodotto tutto questo. Ora i giocatori dell’Ajax hanno una motivazione in più per scacciare la crisi.