Vinceva il Mondiale nel 2006 | Ma l’hanno mandato sulla forca: indegno epilogo
Non sempre la gloria eterna ti sottrae dalle responsabilità: ecco perchè un eroe azzurro del 2006 sta vivendo un periodo complicato.
Berlino, 9 luglio 2006: se ti fossi trovato da quelle parti e avessi alzato gli occhi al cielo, avresti notato che il suo colore era particolarmente azzurro. Non per colpa degli agenti atmosferici: la capitale tedesca era in quel momento il centro del mondo e noi italiani ci avevamo piazzato la bandiera tricolore sopra.
Il Mondiale vinto ci ha reso per un attimo felici: ma, a distanza di 17 anni, lo siamo ancora? E soprattutto, gli eroi di quella notte continuano ad esserlo? Vediamo chi è attualmente alla ricerca di questa felicità, lavorando ancora nel calcio.
E partiamo dal numero 1 dei numeri 1: Gigi Buffon si è ritirato ufficialmente un paio di mesi fa ed è ora divenuto il nostro Capo Delegazione Azzurro. Il capitano Cannavaro è divenuto allenatore e fino a pochi mesi fa guidava il Benevento in Serie B.
Sulle sue orme, Mauro German Camoranesi approdato a Malta alla guida del Floriana. Gattuso ringhia in Ligue 1 al Marsiglia, mentre Pirlo è ripartito dalla Sampdoria dopo un non esaltante esordio sulla panchina della Juve. Menzione d’onore per Nesta (allenatore della Reggiana), Totti (procuratore) e Perrotta (dirigente).
Chi allena in Serie A?
Alberto Gilardino ha abituato a sorprendere da calciatore e continua a farlo da allenatore. Il suo Genoa è un prodotto che funziona e che lancia talenti di caratura importante: basti pensare a Retegui (bomber della nazionale italiana) e Gudmundsson, cercato da tutte le nostre big.
Filippo Inzaghi, di cui Gila fu storico compagno di reparto ai tempi del Milan, è stato da poco chiamato alla guida della Salernitana per sostituire Paulo Sousa. Nella partita d’esordio contro il Cagliari, ha ritrovato bomber Dia, a segno con una favolosa doppietta.
Fabio Grosso è in difficoltà
Se pensiamo al 2006, è difficile che uno dei primi pensieri che ci viene in mente non sia Fabio Grosso. Il suo rigore decisivo in finale, il suo “non ci credo” contro la Germania, la cavalcata a prendersi con forza il calcio di rigore contro l’Australia sono ricordi bellissimi per tutti gli italiani.
Non se la passa benissimo però, in Francia: da poco ha infatti assunto il ruolo di allenatore del Lione (squadra con cui militò dal 2007 al 2009) subentrando a Laurent Blanc. Con 3 punti conquistati in 9 partite, la squadra è al fanalino di coda della classifica di Ligue 1 e rischia seriamente una retrocessione ingloriosa.