Cambio tutto e me ne vado | Inzaghi, Torino è stata il punto della svolta: trasformazione epocale
Il punto della svolta sembra essere arrivato per Simone Inzaghi: il cambiamento può essere definitivo e decisivo allo stesso tempo.
L’Inter è tornata: dopo la vittoria di Torino la convinzione che sia la miglior rosa del campionato è ora ben radicata. E non perché i Granata visti nell’ultimo periodo siano una rivale invincibile (tutt’altro) ma perché ora sembra aver risolto le sue problematiche di organico.
Sorpassato momentaneamente il Milan capolista, adesso può godere di un posticipo domenicale che non li vede protagonista ma spettatori attenti di una lotta “all’ultimo sangue” tra rossoneri e bianconeri.
La buona notizia per Inzaghi è che anche le seconde linee mettono a disposizione un lavoro utile alla squadra, facendoci dimenticare per un attimo del potenziale infinito posseduto dal classico 11 titolare. È quello di cui siamo stati spettatori nell’anticipo delle 18 andato in onda lo scorso sabato.
Dall’inedito duo Dimarco-Darmain, il passaggio ad Augusto e Dumfries è divenuto decisivo nell’economia delle partita. Il timing perfetto dei cambi di Inzaghi è coinciso, nella vittoria per 3-0 sul Torino, con l’approfittarsi di una situazione oggettivamente difficile per gli uomini di Juric, reduci dall’infortunio shock del baluardo difensivo Schuurs.
LauToro infinito: lui l’unico imprescindibile
Novantesimo gol in Serie A, l’undicesimo stagionale. Bastano queste 7 parole per descrivere alla perfezione ciò che rappresenta l’attaccante argentino per Simone Inzaghi. Leadership tecnica, tattica e motivazionale: se non c’è lui, la squadra non gira. Se non c’è lui, la squadra non segna.
La fascia da capitano lo ha evidentemente responsabilizzato, anche da un punto di vista mentale: non esistono più i momenti della stagione in cui il Toro spariva dai radar, oscurato magari dallo strapotere fisico del compagno belga. Ora, senza il #10 vincere è diventato letteralmente impossibile.
La novità che ci ha consegnato la sfida al Torino
3-5-1-1: numeri che noi vi avevamo consegnato con un certo anticipo. Perché in fondo, il centrocampo dell’Inter è uno dei più forti e completi d’Europa e perché le contingenze causate da un attacco così poco folto erano sotto gli occhi di tutti.
Ecco allora, che proprio nell’ultima sfida al Torino, Inzaghi ci ha regalato una soluzione ampiamente preventivabile: un altro centrocampista inserito al posto di una punta (Klaassen per Lautaro, nel caso specifico). Chissà dunque, che lo scenario non possa essere più frequente, anche in casi in cui c’è da sbloccare il risultato.