“Malati di scommesse”: Serie A, coinvolti non solo i giocatori | Lo scandalo si allarga anche a loro
L’indagine sul calcioscommesse è appena iniziata: ecco chi ha giocato illegalmente e quali sono le conseguenze.
Una situazione triste e grottesca, una vicenda che non fa che peggiorare l’immagine del calcio italiano, calpestandone la reputazione. Il calcioscommesse sta tenendo banco in queste ultime ore e ci siamo persino dimenticati che Coverciano, più che luogo dello scandalo dovrebbe essere un centro sportivo.
Difficile pensare al calcio giocato perché la sensazione è che questa sia soltanto la punta di un iceberg. Una volta che saranno usciti gli altri nomi sarà difficile guardare questo sport come lo abbiamo sempre fatto. In attesa delle nuove rivelazioni di Fabrizio Corona la preoccupazione degli addetti ai lavori continua a crescere.
Tra liste di giocatori incriminati e audio Whatsapp, la sensazione è che molti attori di questa orribile pagina di sport non siano soltanto calciatori. Possibile che le società e i procuratori non sapessero davvero niente?
Ecco svelato il nesso tra l’attività di un giocatore professionista nel suo tempo libero e gli altri attori. Il rischio concreto è quello di non vedere più sui campi di gioco quelli che consideravamo degli eroi dello sport.
La ludopatia come piaga sociale e sportiva
Non solo Nicolò Fagioli, che avrebbe scommesso oltre 1 milione di euro a causa di una vera e propria ludopatia. La rubrica radio-web On Air ha raccolto i pareri di alcuni importanti giornalisti italiani. Dalle loro parole emergono tutte le contraddizioni di un movimento in profonda crisi.
“La cosa è preoccupante. Io conosco esponenti forti (quindi non giocatori, ndr) della Serie A che scommettono molto” rivela Furio Focolari di Radio Radio. “Sono malati di scommesse e lo so per certo. È una cosa preoccupante. Dovremmo parlarne ancora”. Il peggio deve ancora arrivare.
Il vero rischio per i calciatori
Ci ha pensato Stefano Agresti, vice direttore de La Gazzetta dello Sport, a fornire una panoramica più completa dell’evento. “La ludopatia è una malattia di cui sono vittime non solo i calciatori. C’è un aspetto sportivo che è molto più grave rispetto a quello penale”.
Ecco cosa rischiano i calciatori: “Dal punto di vista sportivo la pena è molto grave. Non puoi scommettere su sport che riguardano la tua disciplina – ricorda Agresti – se così fosse, la pena mina è di 3 anni di squalifica”. Dopo le lacrime di Tonali, un monito per tutti coloro che non hanno saputo dire basta a questa pericolosa tentazione extra campo.